nicolò
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lunedì 30 aprile 2007
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kassovitz fa centro
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Coppia di investigatori indaga in Alta Savoia: è stato rinvenuto un corpo orrendamente mutilato e in posizione fetale. Comincia così un’orrenda catena di delitti collegata ad un incidente stradale, avvenuto anni prima, in cui morì una bambina. Dal romanzo di Jean-Christophe Grangè, Kassovitz, ex enfant prodige del cinema francese, ha cavato un bel giallo whodunit che avvince e stupisce, gioca bene con il nervo ottico dello spettatore solleticandolo con immagini forti e sequenze di alta suspense, mette in contrasto due attori - meglio Reno di Cassel, comunque - che fan coppia con efficacia, risolve l’enigma con un poco plausibile ma sorprendente colpo di scena finale. Memorabile apparizione di D.
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Coppia di investigatori indaga in Alta Savoia: è stato rinvenuto un corpo orrendamente mutilato e in posizione fetale. Comincia così un’orrenda catena di delitti collegata ad un incidente stradale, avvenuto anni prima, in cui morì una bambina. Dal romanzo di Jean-Christophe Grangè, Kassovitz, ex enfant prodige del cinema francese, ha cavato un bel giallo whodunit che avvince e stupisce, gioca bene con il nervo ottico dello spettatore solleticandolo con immagini forti e sequenze di alta suspense, mette in contrasto due attori - meglio Reno di Cassel, comunque - che fan coppia con efficacia, risolve l’enigma con un poco plausibile ma sorprendente colpo di scena finale. Memorabile apparizione di D. Sanda, suora pazza e cieca. Fotografia di Thierry Arbogast, collaboratore fidato di Luc Besson. Con un seguito.
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luigi chierico
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domenica 9 febbraio 2014
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fiumi diu sangue
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Sebbene le prime immagini siano sconvolgenti, la trama è subito coinvolgente.
Cosa si trama dietro un omicidio la cui atrocità non trova e non troverà mai una ragionevole spiegazione? A sciogliere i nodi di una ingarbugliata matassa viene chiamato il commissario Pierre Niemans (Jean Reno), che non solo non vi riuscirà da solo, ma neanche allorché sarà collaborato dal giovane ispettore Max Kerkerian (Jean-Pierre Cassel) che indaga su una profanazione di una tomba, indagine non compita, e di un furto commesso in una scuola di un paese distante circa 200 chilometri da quello del delitto. L’indagine avverrà in un secondo momento, tardivamente, per far luce su una serie di omicidi rimasti all’oscuro e privi di una ragionevole spiegazione.
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Sebbene le prime immagini siano sconvolgenti, la trama è subito coinvolgente.
Cosa si trama dietro un omicidio la cui atrocità non trova e non troverà mai una ragionevole spiegazione? A sciogliere i nodi di una ingarbugliata matassa viene chiamato il commissario Pierre Niemans (Jean Reno), che non solo non vi riuscirà da solo, ma neanche allorché sarà collaborato dal giovane ispettore Max Kerkerian (Jean-Pierre Cassel) che indaga su una profanazione di una tomba, indagine non compita, e di un furto commesso in una scuola di un paese distante circa 200 chilometri da quello del delitto. L’indagine avverrà in un secondo momento, tardivamente, per far luce su una serie di omicidi rimasti all’oscuro e privi di una ragionevole spiegazione.
La partenza quindi del film è buona, con un Jean Reno e un Jean-Pierre Cassel seriamente impegnati a svolgere le loro indagini, non sono invece seri il capitano e i gendarmi chiamati a collaborare. Il regista, pirandelliano, avrà voluto certamente inviare un messaggio agli spettatori: “Non è una cosa seria”. Man mano che si susseguono i numerosi delitti infatti ci si rende conto che di serio nella vicenda c’è proprio ben poco. Un solo delitto è più che sufficiente a fare di un libro o di in film un giallo, quando si ricorre a tanti delitti in pochi giorni, non è più,infatti, una cosa seria. E’già tanto difficile scoprire l’autore di un delitto che non c’è ragione di far ricorso a tanti morti.
Ed ecco che un film partito benissimo naufraga nel fiume di …porpora, con la delusione dello spettatore che stenta a rimettere insieme l’intera vicenda. I nodi non sono stati sciolti, anzi la matassa si è ingarbugliata. Tra figli di montanari e figli di illustri studiosi,tra gente viva fatta passare per morta, cechi e finti ciechi, arti artatamente asportati, un dito amputato e conservato per mettere in atto, 18 anni dopo, un piano di vendetta trasversale, gemelle separate sul nascere che non si sa come e quando si siano ritrovate per compiere una missione ordita 18 anni prima. Strane impronte digitali di 5 o 4 dita lasciate su una pistola, i conti non tornano, ma tornano i morti tra i buoni per diventare cattivi; una madre, colmo dei colmi, dopo 10 anni sacrifica fisicamente e socialmente una figlia per esserle stata sottratta l’altra figlia gemella, e si ritira in convento per vivere al buio, ed è al buio di tutto (“sono tornati i diavoli”), ma qualcuno dirà “ aveva pensato proprio a tutto”. I figli nati con malattie genetiche scambiati(come?) con i figli sani dei montanari.
I figli con malattie genetiche finiti tra i contadini genereranno figli con malattie genetiche ed il ciclo si chiuderà. Scienziati privi di coscienza e di scienza!
La spiegazione di tutto è data all’inizio allorché il rettore dimissionario dice, mostrando un bambino cieco,” una volta le malattie genetiche colpivano le coppie di signori adesso quelle dei montanari,18 anni fa mi sono dimesso per incompatibilità” ma Pierre Niemans non ha colto il bandolo della matassa!.
Se tanti giochi di parole non bastano occorre andare a vedere il film da….cani; “non di loro bisogna aver paura ma dei loro padroni”.
In conclusione del film si salva solo un dito e, come sempre, Jean Reno e Jean-Pierre Cassel che recitano la loro parte per il film ma non certo per questa ingarbugliata storia, che stento a credere che almeno loro abbiano potuto capire..
chigi
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dellos
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domenica 22 maggio 2011
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ottimo thriller con meravigliose scenografie
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Bellissimo film con una stratosferica regia di Kassovitz, ottime scenografie e buon intreccio della storia. In particolare la regia fa capire allo spettatore quanto ci sia di misterioso nell'università, o per meglio dire, nell'allevamento di nazisti. Buona recitazione di Reno e Cassel, ma anche della Fares, in particolare quando intepreta alla fine Judith.
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dandy
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sabato 25 dicembre 2021
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un buon passatempo e basta.
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Dall'omonimo romanzo di Jean-Christophe Grangè(che sceneggia col regista) un thriller con venature horror un pò sulla scia dei prodotti americani a partire da "Seven" e un pò un omaggio a quelli nostrani vecchia scuola di Argento e Avati.La prima parte è efficace,nella seconda le forzature si sprecano e la soluzione è la più ovvia e già intuibile prima che venga allo scoperto.Ma la regia è competente e l'intrattenimento e l'atmosfera lugubre e morbosa ci sono.Purchè non si abbiano pretese si può recuperare ed apprezzare.Dominique Sanda e Jean-Pierre interpretano suor Andrèe e il dr. Bernard Chernezè.
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Dall'omonimo romanzo di Jean-Christophe Grangè(che sceneggia col regista) un thriller con venature horror un pò sulla scia dei prodotti americani a partire da "Seven" e un pò un omaggio a quelli nostrani vecchia scuola di Argento e Avati.La prima parte è efficace,nella seconda le forzature si sprecano e la soluzione è la più ovvia e già intuibile prima che venga allo scoperto.Ma la regia è competente e l'intrattenimento e l'atmosfera lugubre e morbosa ci sono.Purchè non si abbiano pretese si può recuperare ed apprezzare.Dominique Sanda e Jean-Pierre interpretano suor Andrèe e il dr. Bernard Chernezè.Sbeffeggiato in patria dalla critica,ha avuto un gran successo commerciale ovunque.L'ultimo per il regista,che da qui in poi non riuscirà a girare decentemente fino al contestato "Rebellion".Con un seguito solo nominale.
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tiamaster
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domenica 25 dicembre 2011
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ben riuscito.
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I fiumi di porpora è un thriller ben riuscito,sopratutto nella prima ora di film,in qui regia,narrazzione,ambientazioni e colonna sonora si uniscono per dare a lo spettatore una sensazione sinistra e inquietante,a parte qualche scena ridicola (quella di vincent cassel che picchia i ragazzi nel'officina è quantomeno ridicola) il film tiene un ottima atmosfera.Mathieu Kassovitz si perde un pò nella seconda parte,come sè fosse stanco di girare.
Tutto sommato un ottimo film che incute timore con il solo uso delle ambientazioni e della colonna sonora.
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4ng3l
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venerdì 14 settembre 2012
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thriller adrenalinico e con tanta crudeltà
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Riesce a tenerti ben inchiodato ad una visione illuminante e spesso attraente. Carina l'ambientazione, ben progettata l'indagine ed i personaggi sono credibili e semplici allo stesso tempo. Si lascia seguire e fà bene ciò che un Thriller di ottimo livello sa fare, pone allo spettatore tante domande. Risoluzione del mistero magnifica con uno scoppiettante finale.
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