Roberto Silvestri
Il Manifesto
Il cinema, nei paesi autoritari, sfrutta spesso il lavoro artistico minorile. I bambini come attori sono uno scudo impenetrabile per la censura: nascondono facilmente, tra un gioco, uno sberleffo e un sorriso, le metafore più indigeste, dietro un velo di emozioni genuine. Rendono tenere le immagini più infuriate. È una tecnica in auge tra cineasti dei tre mondi, impossibilitati a parlare dell'oggi socio-politico. Ma anche gli italiani ne sanno qualcosa, dal neorealismo a Archibugi sempre Andreotti domina. [...]
di Roberto Silvestri, articolo completo (4978 caratteri spazi inclusi) su Il Manifesto 27 gennaio 2000