Titolo originale | The Cider House Rules |
Anno | 1999 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 131 minuti |
Regia di | Lasse Hallström |
Attori | Michael Caine, Charlize Theron, Tobey Maguire, Kieran Culkin, Paul Rudd, J.K. Simmons Kate Nelligan, Jane Alexander (I). |
MYmonetro | 3,12 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 20 giugno 2017
Un giovane infermiere decide di lasciare il suo lavoro per approdare in una fattoria dove si lavora il sidro. Il film ha ottenuto 7 candidature e vinto 2 Premi Oscar, 2 candidature a Golden Globes, 2 candidature e vinto un premio ai SAG Awards, In Italia al Box Office Le regole della casa del sidro ha incassato 2,9 milioni di euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Marzo 1943, orfanotrofio St.Clouds nel Maine. Wilbur Larch, fondatore dell'Istituto e medico abortista, ci narra la nascita del piccolo Homer Wells. Il bambino abbandonato diviene il pupillo di Larch che lo avvia alla pratica ginecologica. Homer è anche il braccio destro del medico nei confronti dei giovani ospiti fino a quando arrivano Wally e Candy. Lei deve abortire ed Homer comprende che se seguirà la coppia potrà finalmente allargare i propri orizzonti. Lascia quindi l'orfanotrofio e finirà con il legare con Candy mentre Larch tenta di riaverlo al suo fianco.
Lasse Hallstrom, basandosi sul romanzo di John Irving, tenta di innestare uno sguardo europeo su una storia molto americana. Nell'orfanotrofio si legge ai fanciulli Dickens e si mostra un solo film: King Kong. Il tentativo (che vede lo stesso Irving occuparsi della sceneggiatura e questo non è di per sé un bene) di affiancare l'attenzione dickensiana al sociale e alle sofferenze dell'infanzia con tematiche che sembrerebbero andare controtendenza come quella del diritto all'aborto si presenta come carico di rischi. Hallstrom si mantiene sulla medietà quasi non volesse scontentare nessuno. Grazie però al confronto tra Caine e Maguire (con la mediazione della bellezza di una Charlize Theron che è sempre brava) si ha la possibilità di gettare uno sguardo all'interno di due mondi e anche di due modi di intendere quella che un tempo si definiva la 'missione' del medico. A ciò si aggiunge una riflessione sulle regole che determinano la vita di un microcosmo (sia esso nello specifico l'orfanotrofio o qualsiasi altra realtà) e quelle del mondo che Homer impara a conoscere e a cercare di rapportare a se stesso. Perché ognuno deve cercare di allargare il proprio bagaglio di esperienze. Altrimenti si finisce come Homer che, dinanzi a un nuovo film, se ne esce con l'osservazione: "Questo non è King Kong!".
Maine, anni Trenta. Un medico (Caine) gestisce un ospedale e alleva un infermiere (Maguire) fino a farlo diventare bravo quasi quanto lui. Ma il giovane un giorno decide di andarsene. Approda in una fattoria dove si lavora il sidro, e lì impara tutto: la fatica, le differenze, l'impegno, un po' di violenza, l'amore. Insomma la vita. A quel punto è pronto per ritornare alla casa di cure, completo e preparato a sostituire il medico che è morto. Irving ( Il mondo secondo Garp) è uno dei più grandi autori americani. Sempre capace di trovare una mediazione fra storia e letteratura. Curando personalmente la sceneggiatura ha avuto persin troppa paura del cinema e ha finito per togliere troppo. Chi ha letto il libro non ha potuto non accorgersi del profilo, troppo più basso, del film. Comunque è una gran bella storia. Magari ce ne fossero molte.