giugy3000
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venerdì 28 gennaio 2011
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la morte ti fa...paura.
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Un capolavoro innovativo del genere fantastico-paranormale di norma o lo si ama o lo si odia a primo impatto. Nel mio caso una lettura a più livelli, da superficiali a sempre più profondi, ha scaturito in me un profondo amore per questa pellicola che scetticamente e sbadatamente all'inizio avevo reputato illogica e un tantino superba. Se tutt'oggi molti spettatori intravedono validi motivi per reputarlo un film di serie B penso che ve ne siano di altrettanti, se non superiori, per reputarlo una punta di diamante del sempre mal considerato genere del paranormale.
Uno psichiatra infantile di successo, con una bella moglie, celebra la sua onorata carriera in una sera d'autunno, ma nella stessa sera un suo ex paziente si vendica per averlo abbandonato nel suo percorso formativo contro i più temibili dei mali della mente: la paura.
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Un capolavoro innovativo del genere fantastico-paranormale di norma o lo si ama o lo si odia a primo impatto. Nel mio caso una lettura a più livelli, da superficiali a sempre più profondi, ha scaturito in me un profondo amore per questa pellicola che scetticamente e sbadatamente all'inizio avevo reputato illogica e un tantino superba. Se tutt'oggi molti spettatori intravedono validi motivi per reputarlo un film di serie B penso che ve ne siano di altrettanti, se non superiori, per reputarlo una punta di diamante del sempre mal considerato genere del paranormale.
Uno psichiatra infantile di successo, con una bella moglie, celebra la sua onorata carriera in una sera d'autunno, ma nella stessa sera un suo ex paziente si vendica per averlo abbandonato nel suo percorso formativo contro i più temibili dei mali della mente: la paura. Uno sparo lo colpisce e un anno dopo si ritrova, ovviamente preso dai sensi di colpa, ad aiutare un bambino di nove anni con i medesimi problemi del colpevole del suo incidente. Il ragazzino nasconde un temibile segreto, condiviso anche dal suo precedente paziente in tenera età: ha il Sesto senso, ovvero riesce a vedere e comunicare con gente morta che non sa di essere tale e senza preavviso gli si palesa dinnanzi giorno e notte. I due cominciano un percorso d'analisi, ma anche d'amicizia, di paure condivise, di ribellione contro la massa che li vede come due scemi, svelando alla fine una tragica verità.
Shayalaman, nella sua genialità più pura dopo un esordio forse non troppo felice con Unbreakable, ritorna in scena con Bruce Willis (un attore a mio avviso assai sopravvalutato) e ci confeziona una storia drammatica, soprendente, a tratti paurosa su tutto ciò che può generare la paura di un "dono" che quasi mai è veramente tale e che rischia sovente di condannarci ad un'esistenza tutt'altro che felice, di cui è difficile riconoscerne e farsi riconoscere per la propria unicità. Vedere la morte faccia a faccia, comunicare e vedere gente che ci prende come tramite per parlare con il mondo dei vivi, non è qui una passeggiata o una cosa di cui vantarsi, quanto un piede ciondolante sul baratro delle nostre paure più nascoste. Haley Joel Osment (il bambino protagonista, in questo film bravo come non mai) non chiede di essere aiutato a volere qualcosa, ma a non voler più avere paura. Ciò che conta è il potersi riconoscere normale nella propria a-normalità, in un lungo percorso di accettazione da parte non solo di se stesso ma dei altri, perchè non si può essere aiutati da nessuno se in primis non si è creduti. Credere è un atto fede, perchè lo psichiatra Malcolm nel film non vede e non sente le creature di cui parla il bambino, essendo lui stesso uno di loro ed ignorando la sua condizione. E' bellissima questa duplice strada di riconoscimento fra i personaggi, come se uno dicessi all'altro "Io aiuto te a capire chi sei e come fare a vivere una volta che avrai capito come accettarti con tutti i tuoi difetti e i tuoi pregi e tu aiuti me a capire perchè sono qui ad aiutarti a mia volta". Entrambi hanno paura,anche se di cose diverse ed entrambi non sono capaci in vita a parlare e afarsi ascoltare ai propri cari, perchè avvolti come in autismo di solitudine in cui è più semplice ignorare il problema piuttosto che esporsi ad inevitabili fraintendimenti o derisioni.
Sicuramente è da questa eccellente pellicola degli anni '90 che Eastwood ha tratto la sua ultima creazione Hereafter, non riuscendone però a cogliere i tratti più veri della storia fantastica, che qui eccezionalmente non è ovattata dalla pena e da uno struggente lieto fine ma al pari del The Others di Amènabar, ripercorre la linea sottile del divario fra due mondi, così vicini e così lontani al medesimo modo e nel medesimo tempo: i vivi e i morti. C'è chi impara le lezioni della vita solo quando è ormai nell'altro mondo e c'è chi ci riesce nel tempo terreno, aiutato da un "magico" dono. Non importa qui se il paranormale esista o meno, ciò che conta è che lo si impari ad amare e, cosapiù importante, a prendere sempre nel suo lato positivo: ascoltare chi è rimasto in bilico per le sue "faccende in sospeso" (per citare il celeberrimo Casper) e cambiarne prospettiva, per conviverci, un po' come si fa da sempre con l'idea di Dio e con i suoi (presunti) miracoli.
Il sesto senso rimane un film tutto da scoprire e da assaporare in tutta la sua semiotica e complessa interpretazione: dalla lampadina in soffitta che si accende all'inizio e che segnerà il passaggio dalla non-conoscenza alla conoscenza, fino al valore del silenzio e dell'amore conservatosi nel tempo per i nostri cari, che a volte ci sembra così irreale da mostrarci le cose come in realtà non saranno mai più.
Ci sono "angeli"mandati ad aiutarci in questa vita che devono, un po' ironicamente, scontare la loro pena con la legge del contrappasso dantesco?Beh, se da piccoli avevamo finito per appassionarci a Scrooge e ai suoi tre spiriti, perchè non farlo anche adesso davanti a questa storia?
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tia
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giovedì 27 marzo 2008
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tia
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uno dei thriller psicologici più belli di sempre.
il film è ricco di supsance e scene di tensione: nonostante predominino le scene di dialogo e si veda pochissimo sangue la musica e le atmosfere che Shyamalan ha creato rendono la pellicola davvero suggestiva e ricca di pathos nei numerosi colpi di scena.
e parlando di colpi di scena non si può non citare il finale: un colpo di genio che poche volte rivedremo in un film, abilmente mascherato nelle trame della storia,ma allo stesso tempo un mosaico da risolvere i cui tasselli ci sono stati mostrati tutti dal regista senza che noi ci facessimo caso o gli dessimo l'importanza che meritavano, trasportati dalle considerazioni del dottore.
Il film è comunque molto di più di un horror, perchè come nei film successivi ha qua e là qualche piacevole tocco di ironia( le telecamere tirate fuori i perfetta sincronia dai genitori alla recita),qualche scena commovente( i video del giorno delle nozze) e qualche scena più sentimentale( il dialogo tra madre e figlio in auto e le rivelazioni di ciò che ha detto la nonna dall'aldilà),tutte pienamente riuscite.
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uno dei thriller psicologici più belli di sempre.
il film è ricco di supsance e scene di tensione: nonostante predominino le scene di dialogo e si veda pochissimo sangue la musica e le atmosfere che Shyamalan ha creato rendono la pellicola davvero suggestiva e ricca di pathos nei numerosi colpi di scena.
e parlando di colpi di scena non si può non citare il finale: un colpo di genio che poche volte rivedremo in un film, abilmente mascherato nelle trame della storia,ma allo stesso tempo un mosaico da risolvere i cui tasselli ci sono stati mostrati tutti dal regista senza che noi ci facessimo caso o gli dessimo l'importanza che meritavano, trasportati dalle considerazioni del dottore.
Il film è comunque molto di più di un horror, perchè come nei film successivi ha qua e là qualche piacevole tocco di ironia( le telecamere tirate fuori i perfetta sincronia dai genitori alla recita),qualche scena commovente( i video del giorno delle nozze) e qualche scena più sentimentale( il dialogo tra madre e figlio in auto e le rivelazioni di ciò che ha detto la nonna dall'aldilà),tutte pienamente riuscite.
un film che non si dimentica.
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elma82
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mercoledì 25 marzo 2009
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geniale!
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Ricordo di non essere andata al cinema a vederlo solo perché molti critici cinematografici lo stroncavano senza troppi complimenti.Quando, poi, una persona molto saggia mi disse di noleggiare il dvd, mi presentò il film con queste parole:"per buona parte del film,ti sembrerà di guardare un normalissimo horror,senza infamia e senza lode,ma negli ultimi 10 minuti rivaluterai ogni scena".Già.Esattamente la sensazione che ho provato.Il finale di un film non si svela mai,specie quando rappresenta il punto forte della pellicola.Vi stupirà,a meno che non siate degli ottimi osservatori(ma alcuni film vanno visti con un pizzico di incoscienza!).Da brividi.Commovente, e da vedere.Anche se ad oggi molti hanno tentato di imitarne la struttura, raramente ne hanno eguagliato il risultato.
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Ricordo di non essere andata al cinema a vederlo solo perché molti critici cinematografici lo stroncavano senza troppi complimenti.Quando, poi, una persona molto saggia mi disse di noleggiare il dvd, mi presentò il film con queste parole:"per buona parte del film,ti sembrerà di guardare un normalissimo horror,senza infamia e senza lode,ma negli ultimi 10 minuti rivaluterai ogni scena".Già.Esattamente la sensazione che ho provato.Il finale di un film non si svela mai,specie quando rappresenta il punto forte della pellicola.Vi stupirà,a meno che non siate degli ottimi osservatori(ma alcuni film vanno visti con un pizzico di incoscienza!).Da brividi.Commovente, e da vedere.Anche se ad oggi molti hanno tentato di imitarne la struttura, raramente ne hanno eguagliato il risultato.Unica pecca?Il regista non ha più creato nulla di simile!Forse Shyamalan ha impiegato tutto il suo genio per realizzare questo Sesto Senso!
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[+] bel film ma sul finale...
(di bruce74)
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taniamarina
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mercoledì 29 aprile 2009
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il vero senso di un night
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L'unico capolavoro di Night Shyamalan. La scelta di un Bruce Willis completamente lontano dai suoi panni è forse la cosa che più sorprende, come anche la presenza della madre e dello "psicologo" che, dopotutto, non fanno sospettare nulla. L'atmosfera vaga tra Kubrick ed Hitchcook senza mai elogiarli fastidiosamente, e il finale a sorpesa è davvero senza precedenti. Il bambino imbarazza per la sua bravura, e il lungometraggio viaggia furbescamente tra i desideri di ogni uomo di poter avere un contatto con chi, in precedenza, ha vissuto in questa vita. Lo fa con bravura estrema, senza creare cedimenti alla efficacissima suspence. Miracolo ma anche condanna dello stesso regista. Film che ha colpito molti registi illustri.
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L'unico capolavoro di Night Shyamalan. La scelta di un Bruce Willis completamente lontano dai suoi panni è forse la cosa che più sorprende, come anche la presenza della madre e dello "psicologo" che, dopotutto, non fanno sospettare nulla. L'atmosfera vaga tra Kubrick ed Hitchcook senza mai elogiarli fastidiosamente, e il finale a sorpesa è davvero senza precedenti. Il bambino imbarazza per la sua bravura, e il lungometraggio viaggia furbescamente tra i desideri di ogni uomo di poter avere un contatto con chi, in precedenza, ha vissuto in questa vita. Lo fa con bravura estrema, senza creare cedimenti alla efficacissima suspence. Miracolo ma anche condanna dello stesso regista. Film che ha colpito molti registi illustri.
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piernelweb
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sabato 21 aprile 2007
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il sesto senso di shyamalan
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Il film che ha rivelato al mondo il talento visionario e spirituale di Shyamalan. Un thriller con venature horror che ben sviluppa le psicologie dei personaggi, concedendo spazio alle interpretazioni (bravissimo il giovanissimo Haley Joel Osment, ma bene anche Willis) e che riserva un colpo di scena finale davvero folgorante. Shyamalan dà una personale ed originalissima reinterpretazione della schizofrenia e della diversità "identificandola" in un sesto senso ovvero in un livello percettivo superiore che rende visibile ciò che non più appartiene alla dimensione terrena. Sceneggiatura compatta e regia solida lo hanno trasformato nel più grande successo di pubblico del regista indiano; stilisticamente però è nettamente inferiore al successivo "The Village" che è il vero capolavoro di Shyamalan.
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Il film che ha rivelato al mondo il talento visionario e spirituale di Shyamalan. Un thriller con venature horror che ben sviluppa le psicologie dei personaggi, concedendo spazio alle interpretazioni (bravissimo il giovanissimo Haley Joel Osment, ma bene anche Willis) e che riserva un colpo di scena finale davvero folgorante. Shyamalan dà una personale ed originalissima reinterpretazione della schizofrenia e della diversità "identificandola" in un sesto senso ovvero in un livello percettivo superiore che rende visibile ciò che non più appartiene alla dimensione terrena. Sceneggiatura compatta e regia solida lo hanno trasformato nel più grande successo di pubblico del regista indiano; stilisticamente però è nettamente inferiore al successivo "The Village" che è il vero capolavoro di Shyamalan. E' forte l'impatto emotivo e la matrice spirituale che diverrà il marchio di fabbrica dell'autore in ogni suo lavoro. Grande tensione nelle sequenze caratterizzate dalle apparizioni e in particolare nel passaggio dell'avvelenamento. Un regista "diverso" che brilla di luce propria in un panorama troppo omologato di autori che si copiano l'un l'altro.
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[+] the village?
(di 4ng3l)
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jayan
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lunedì 7 novembre 2011
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noir paranormale ben fatto e interpretato
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Ottimo film campione di incassi, con un finale inatteso e originale, da cui potrebbe aver tratto spunto un altro film venuto dopo, anche se con trama molto diversa, "The Others". Il regista riesce a creare ottime atmosfere plumbee e cariche di tensione. Bruce Willis interpreta egregiamente uno psicologo che aiuta un bambino, Haley Joel Osment (un grande attore nonostante l'età), che vede i fantasmi, persone morte recentemente o in un passato non tanto lontano e che continuano a vivere nei posti in cui hanno avuto esperienze traumatiche che li hanno portati alla morte. Dapprima il bambino ha paura di loro, poi, seguendo il consiglio dello psicologo, li ascolta e li aiuta, e in questo modo riesce a superare le sue paure e ad accettare la sua capacità paranormale di vedere e sentire ciò che gli altri non vedono e non sentono.
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Ottimo film campione di incassi, con un finale inatteso e originale, da cui potrebbe aver tratto spunto un altro film venuto dopo, anche se con trama molto diversa, "The Others". Il regista riesce a creare ottime atmosfere plumbee e cariche di tensione. Bruce Willis interpreta egregiamente uno psicologo che aiuta un bambino, Haley Joel Osment (un grande attore nonostante l'età), che vede i fantasmi, persone morte recentemente o in un passato non tanto lontano e che continuano a vivere nei posti in cui hanno avuto esperienze traumatiche che li hanno portati alla morte. Dapprima il bambino ha paura di loro, poi, seguendo il consiglio dello psicologo, li ascolta e li aiuta, e in questo modo riesce a superare le sue paure e ad accettare la sua capacità paranormale di vedere e sentire ciò che gli altri non vedono e non sentono. Interessante questa contiguità tra la vita terrena della nostra dimensione e l'altra dimensione, quella degli spiriti. M. Night Shyamalan dimostra il suo grande talento di regista di film oscuri, riesce a mantenere una suspense che inizia lenta e diviene sempre più forte e avvincente, tenendo lo spettatore legato alla visione del film, creando apprensione e angoscia. Credo sia ingiusto inserirlo nei film di orrore. Per me è un noir paranormale. Se ogni volta che si mette qualcosa di paranormale il film debba essere considerato horror, non credo sia una classificazione giusta. Recentemente è uscito il film di Clint Eastwood "Hereafter", in cui c'è il contatto con i defunti... e non è considerato horror!
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samuele capannolo
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martedì 21 gennaio 2014
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che coppia!
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Uno psichiatra infantile, dopo una brutta esperienza capitatagli qualche tempo prima, prende sotto custodio un problematico bambino che sembra riuscire a vedere le persone defunte.Non so se avete presenti quei film che dopo essere stati guardati lasciano sempre qualcosa allo spettatore, mbè se ce li avete presenti,uno di quelli è il Sesto senso, il grande cult firmato M. Night Shyamalan, considerato uno dei più grandi capolavori thriller del filone anni '90 e non solo. Essendo un film che segue un filo logico, dunque lo spettatore deve seguire attentamente la trama, sconsiglio la visione a chiunque voglia vedere violenza e sangue, sopratutto perchè il film presenta ritimi piatti e molti dialoghi, ma il bello del film consiste proprio in questo, nonostante sia a ritmi piatti e pieno di dialoghi la pellicola riesce comunque a tenere lo spettatore incollato alla sedia in balia della tensione e della suspance per tutte le quasi due ore di durata, riservandogli anche qualche spavento.
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Uno psichiatra infantile, dopo una brutta esperienza capitatagli qualche tempo prima, prende sotto custodio un problematico bambino che sembra riuscire a vedere le persone defunte.Non so se avete presenti quei film che dopo essere stati guardati lasciano sempre qualcosa allo spettatore, mbè se ce li avete presenti,uno di quelli è il Sesto senso, il grande cult firmato M. Night Shyamalan, considerato uno dei più grandi capolavori thriller del filone anni '90 e non solo. Essendo un film che segue un filo logico, dunque lo spettatore deve seguire attentamente la trama, sconsiglio la visione a chiunque voglia vedere violenza e sangue, sopratutto perchè il film presenta ritimi piatti e molti dialoghi, ma il bello del film consiste proprio in questo, nonostante sia a ritmi piatti e pieno di dialoghi la pellicola riesce comunque a tenere lo spettatore incollato alla sedia in balia della tensione e della suspance per tutte le quasi due ore di durata, riservandogli anche qualche spavento. Va bene, forse il film è un pò troppo lungo, ma è strutturato così bene, anche il modo in cui le storie dei vari personaggi si intersecheranno che il tempo volerà, fino ad arrivare al termine del film dove penso che vi alzerete per fare una standing ovation. Tra il cast spiccano i due volti protagonisti, trattasi di Bruce Willis, all'epoca attore già affermato, in una delle sue migliori interpretazioni e Haley Joel Osment, che, nonostante sia ancora un bambino, regala agli spettatori una performance monumentale.
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joker 91
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domenica 23 gennaio 2011
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un capolavoro
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un film fantastico con una sceneggiatura di per suo già veramente incredibile come incredibile è shyamalan a dirigere questo fantastico film.
Osment prende una nomination all' oscar giustissima ed bruce willis dimostra con tutto se stesso le sue grandi doti di attore,alcune scene nella loro semplicità sono veramente agghiaccianti ed il film è anche commovente con una colonna sonora che alterna tensione a sentimento. Un film che con gli anni sarà destinato a crescere sembre più
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cristianow
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lunedì 3 febbraio 2014
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mette i brividi
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Davvero bello questo film che segna l'esordio cinematografico "ufficiale" di M. Night Shyamalan (le sue due opere precedenti avevano incontrato problemi di distribuzione che ne avevano impedito o fortemente diminuito l'uscita nelle sale). La storia, che è scritta e sceneggiata dallo stesso regista, ruota intorno al doloroso caso che lo psichiatra Malcom Crowe deve affrontare nel tentativo di comprendere e curare il piccolo Cole Share, un bambino di nove anni affetto da una grave forma di schizofrenia che lo convince di "vedere la gente morta". Il dottor Crowe, che nel frattempo sta attraversando un periodo personale particolarmente travagliato, si immerge pienamente nello studio del caso ed inizia a sospettare che le paranoie del bambino possano essere assimilabili a quelle di un suo precedente paziente anch'egli convinto di sentire le voci delle persone defunte.
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Davvero bello questo film che segna l'esordio cinematografico "ufficiale" di M. Night Shyamalan (le sue due opere precedenti avevano incontrato problemi di distribuzione che ne avevano impedito o fortemente diminuito l'uscita nelle sale). La storia, che è scritta e sceneggiata dallo stesso regista, ruota intorno al doloroso caso che lo psichiatra Malcom Crowe deve affrontare nel tentativo di comprendere e curare il piccolo Cole Share, un bambino di nove anni affetto da una grave forma di schizofrenia che lo convince di "vedere la gente morta". Il dottor Crowe, che nel frattempo sta attraversando un periodo personale particolarmente travagliato, si immerge pienamente nello studio del caso ed inizia a sospettare che le paranoie del bambino possano essere assimilabili a quelle di un suo precedente paziente anch'egli convinto di sentire le voci delle persone defunte. Quello che lo psichiatra scoprirà al termine della propria indagine lo condurrà alla disgregazione di ogni sua certezza e, insieme a lui, lo spettatore rimarrà raggelato di fronte all'amara scoperta finale. Da segnalare la meticolosa costruzione "ad incastro" della trama, che regge anche dopo ripetute visioni del film, nonchè per la splendida accoppiata Willis/ Osment, che con una recitazione volutamente dimessa e dai toni cupi, riesce a colpire nel profondo l'animo di chi guarda
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williamd
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sabato 26 luglio 2014
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impossibile distrarsi guardandolo...
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Attori ottimi, una colonna sonora allo stesso tempo tesa ed avvolgente, una magistrale regia ed un sorprendente finale sono la ricetta giusta per un dei film più intriganti di sempre: sto parlando de "Il sesto senso".
Shylaman coordina e dirige un film davvero intensissimo, che racconta la vicenda del Dr. Malcom Crowe (Bruce Willis), uno psichiatra infantile che ha in cura Cole (Haley Joel Osment, bravissimo nell'interpretazione nonostante la giovane età - ha ricevuto una candidatura agli Oscar come migliore attore non protagonista), un bambino che sembra avere una miriade di strani problemi, per Malcom non riscontrabili con alcun suo altro paziente precedente, fatta eccezzione per un ragazzo che non era riuscito a curare e poi aveva smesso di seguire: quest'ultimo recentemente era entrato a casa sua e dopo aver sparato a Malcom si era suicidato.
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Attori ottimi, una colonna sonora allo stesso tempo tesa ed avvolgente, una magistrale regia ed un sorprendente finale sono la ricetta giusta per un dei film più intriganti di sempre: sto parlando de "Il sesto senso".
Shylaman coordina e dirige un film davvero intensissimo, che racconta la vicenda del Dr. Malcom Crowe (Bruce Willis), uno psichiatra infantile che ha in cura Cole (Haley Joel Osment, bravissimo nell'interpretazione nonostante la giovane età - ha ricevuto una candidatura agli Oscar come migliore attore non protagonista), un bambino che sembra avere una miriade di strani problemi, per Malcom non riscontrabili con alcun suo altro paziente precedente, fatta eccezzione per un ragazzo che non era riuscito a curare e poi aveva smesso di seguire: quest'ultimo recentemente era entrato a casa sua e dopo aver sparato a Malcom si era suicidato.
Per Malcom pare davvero impossibile capire la situazione di Cole, il quale si astiene a rivelarli il suo segreto più grande, dice solamente che vorrebbe smettere di avere paura. Neppure Toni (Lynn Sear), la madre di Cole, riesce a comprendere suo figlio che a volte riporta tagli di cui non si conosce l'origine.
Solo successivamente, dopo essere entrato in confidenza con lui, Malcom riesce a farsi svelare da Cole il suo segreto: Cole afferma "Vedo la gente morta". Per lo psichiatrica pare impossibile crederli e pensa che il bambino sia affetto da qualche forma precoce di schizofrenia.
Però Malcom è disposto a tutto pur di aiutare il piccolo Cole, in quanto pensa che non si darà mai pace se non ce la farà ed aiutarlo, e se ci riuscirà per lui sarà in qualche modo aver aiutato il ragazzo che si era suicidato davanti ai suoi occhi poco tempo prima.
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