The Sixth Sense - Il sesto senso

M.Night Shyamalan, che realizza questo"The Sixth Sense"/1999)realizza un'opera che, nel panorama.genere dell'"horror fantastico"è completamente nuovo. L'alternanza tra suspense e sorpresa, i momenti(rarissimi)di "distensione"sono pochissimi, come peraltro in ogni opera dell'autore-regista di origini indiane naturalizzato USA, ma il crescendo-decrescendo, climaz-anticlimax è straordinariamente ben strutturato, talché il tutto risulta di grandissimo impatto e, come risultato(potremmo dire, quasi, come"precipitato")abbiamo veramente paura. Tra l'altro, poi, il "rovesciamento finale"(drei quasi"dialettico")è assolutamente nuovo, particolarissimo, diverso da tutto quanto si era visto in precedenza. C'è poi(non so di quale tradizione religiosa sia Shyamalan, se induista del"Piccolo"o del"Grande"Veicolo, se buddhista e di qualunque scuola eventualmente, se sia autonomo rispetto alle tradizioni orientali o meno)il rapporto con l'"altro", il fantasma, che un "occidentale"non potrebbe in nessun modo concepire in modo analogo., Penso, per contrasto, a un film analogo nella tematica ma diversissimo come"THe Others"(2001, di Alejandro Amenàbar). Da vedere e da apprezzare entrambi, stando però attenti, appunto, a tali caratteristiche distintive... Bruce Willis era in un"gloryday"/gloryyear, meglio), Haley Joel Osment, era uno straordinario interprete-bambino(di nove anni, all'epoca)che vedeva fantasmi. Non so che"fine"abbia fatto, ma ai fini del film ciò non importa invero molto, se non nulla... El Gato