Roberto Silvestri
Il Manifesto
Il cinema è anche l'arte di catturare i momenti perduti. Ma "c'è qualcosa di nostalgico e di terrificante nel potere del cinema di ricreare le cose". È Atom Egoyan, armeno di Toronto, a ricordarcelo, a proposito di Il viaggio di Felicia (Canada/Gb), da qualche settimana nelle sale dopo l'anteprima di maggio a Cannes. Lì il regista di Exotica svelò anche passioni ossessive e segrete per Bergman e Pasolini ( Persona, Il Vangelo secondo matteo). Felicia è una ingenua diciassettenne irlandese, incinta e in cerca dell'amante svanito e un tantino traditore (s'è imboscato nell'esercito britannico, tra i nemici. [...]
di Roberto Silvestri, articolo completo (3924 caratteri spazi inclusi) su Il Manifesto 30 novembre 1999