Fine di una storia |
||||||||||||||
Un film di Neil Jordan.
Con Stephen Rea, Ralph Fiennes, Ian Hart, Julianne Moore, Jason Isaacs.
continua»
Titolo originale The End of the Affair.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 102 min.
- Gran Bretagna, USA 1999.
MYMONETRO
Fine di una storia
valutazione media:
2,96
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La fine di una storia (Che non c'è)di Francesco2Feedback: 41676 | altri commenti e recensioni di Francesco2 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
lunedì 12 settembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Peccando un pò di schematismo, il cinema dell'irlandese Jordan, (che peraltro trova non di rado difficoltà ad essere distribuito sugli sche(r)mi nostrani: a parte il pasticciato ma curioso "Garzone del macellaio", solo Sky, che mi risulti, ha dato visibilità al recente "Ondine"), si può suddividere in due categorie. Alla prima appartengono i due film citati, ma per certi versi anche il più conosciuto "La moglie del soldato" e "Breakfast on Pluto". Un cinema visionario, che mantiene uno sguardo personale sulla vita e gli esseri umani. Il film di c i sto per parlare, invece, appartiene alla categoria del Melodramma raffreddtao", quello cui va ascritto il troppo criticato (Dopo il Leone d'Oro a venezia)"Michael Collins". Venganoe esplorate vicende sociali o personali, resta l'impressione di una passione (in) seguita senza "Avvicinarsi troppo", mantenendo un elegante distacco che film come "Braveheart", per esempio, non avranno mai. "Fine di una storia", purtroppo, parte già da un presupposto di difficile trasposizione (Uno scrittore che narra, che è asua volta un personaggio letterario(!) ed un film che è trasposizione di ciò che scrive, mediante i flashback, un qualche uso della voce fuori campo, ecc.). Ma il "Distacco", purtroppo, è solo apparente. Se sussiste una certa ironia di fondo, come quella sul detective assunto dall'amante e non dal marito, e situazioni curiose come il prete che smaschera il finto "malato", il film sceglie spesso la strada dei dialoghi mielosi, come: "Invidio quel bottone, che è sempre con te", ed anche, o soprattutto, tratta con superficialità argomenti c me la fede trovata o riacquistata, affidandosi a scene madri come quella in cui la Moore pensa che Neeson sia morto. All'inizio interessante, poi sdolcinata e dilatata, senza nessun approfondimento psicologico su temi come Dio, la diffrenza tra l'amore per l'immanenza, e quello per la trascendenza, ecc.).La musica, in altri contesti appropriata, rischia persino di suonare un pò ridondante, ma non come gli stessi flashback ripetuti più volte, con i loro dialoghi "Letterariamente" pretenziosi. Dopo avere visto questo film apprezzo ancor di più "Lontano dal Paradiso", che forse parte da uno spunto non originalissimo, ma che resta un eccellente ritratto di un'epoca tramite la narrazione di una vicenda personale.
[+] lascia un commento a francesco2 »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di Francesco2:
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Recensioni & Opinionisti |
Premi |
Multimedia | Shop & Showtime |
|
SAG Awards (1) Premio Oscar (2) Golden Globes (4) Articoli & News |
|