Fight Club |
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Un film di David Fincher.
Con Brad Pitt, Helena Bonham Carter, Edward Norton, Meat Loaf, Jared Leto.
continua»
Titolo originale Fight Club.
Drammatico,
durata 139 min.
- USA 1999.
MYMONETRO
Fight Club
valutazione media:
4,08
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il conformismo degli anticonformistidi giu/da(g)Feedback: 4763 | altri commenti e recensioni di giu/da(g) |
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giovedì 7 luglio 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un anonimo impiegatuncolo, che s'attizza col catalogo IKEA e che per sentirsi meno depresso frequenta circoli di malati terminali, fa l'incontro della vita: Tyler Durden, misterioso quanto anarchico personaggio, con cui finirà per legare indissolubilmente la propria vita. Fight Club è essenzialmente un buon cocktail, dove nessun gusto è predominante , ma dove la miriade di ingredienti danno il sapore per mutuo contrasto, riuscendo a toccare quella corda sensibile che è la violenza ai giorni nostri. Farsi male per sentirsi vivi. Viviamo nell'estremo paradosso di una società che ha sedato l'impulso violento dell'uomo (i passanti che non reagiscono quando vengono innaffiati con la pompa) e che attraverso la Tv, come in un acquario, ci mostra le "bestie" (assassini, hooligans, soldati, maniaci...) che ancora alzan le mani. Eppure la violenza fa parte di quell'intimo desiderio di morte dell'uomo, che un tempo veniva incanalato nel gioco più mortale di tutti: la guerra. Non è un caso che alcune popolazioni africane dessero vita a guerre simulate con armi finte per placare questi bassi istinti. è l'insopprimibile vizio dell'uomo ed il Fight Club pur essendo un luogo di morte diventa paradossalmente un luogo di vita, dove in un crescendo nichilista il combattimento diventa un'espiazione dallo squallore del nostro tempo. Eppure nel film si passa da un estremo all'altro senza colpire il centro, ovvero che per quanto Tyler Durden sia a metà strada tra Kurtz ed il Jim Morrison di Val Kilmer rimane comunque un sottoprodotto della nostra società, perché seppure all'antitesi è un vincente, un modello che desideriamo imitare. E il desiderio è il veicolo del nostro mondo. Così come non è credibile come "nuova aurora" perché contrappone ad un mito consumista se stesso, costituendo un gruppo che prima è stato distrutto dalla vita consumista ed ora dagli slogan ripetuti meccanicamente . Ecco perché Fight Club, pur nel suo splendore, rimane un film contradditorio e conformista.
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