Sono nato nel 1976 e questo film ci esprime, esprime “ la terra di mezzo “ da cui proveniamo, appartiene alla “generazione limbo”. E vi dirò …:
“Quello che mi spaventa sono le celebrità sulle riviste, la televisione con 500 canali, il nome di un tizio sulle mie mutande, i farmaci per capelli, il viagra, l'arredatrice, poche calorie, Marta Stewart.. Fanculo Marta Stewart.. Marta sta lucidando le maniglie sul Titanic..va tutto a fondo bello..perciò vaffanculo tu e il tuo divanetto a strisce verdi di Omar Shab della String”.
Dicevo … “Generazione Limbo” perché abbiamo il corpo nel futuro e la mente nel passato, siamo malinconici davanti alla Natura, nostalgici e conservatori nei rapporti umani, eppure siamo anche viaggiatori instancabili su comode capsule in cui il mondo è un vetro quadrato, un acquario in cui scorrono le immagini centrifugate insieme per offrirci il grigio.
Dal punto di vista artistico siamo rappresentati da questa pellicola , come dalla musica di Kurt Cobain, non importa se quella musica vi piaccia oppure no,è quello che canta e come canta che faceva del ragazzo di Aberdeen un genio.
Questo Chuck Palahniuk non sarà un mostro di finezza letteraria, non sarà un menestrello della narrativa, ma nessuno più di lui, negli ultimi 20 anni ha modificato il romanzo e con i contenuti e con quella prosa metallica, che confina con una poesia pregna d'acciaio, con la pietra grezza , con un sintetico sentire lisergico.
E’ la sua densità a rendere quella prosa un teatro , tanto da prestarsi ( per lo meno “Fight club” ) maggiormente al cinema che alla letteratura, tanto è visivo il dire
Personalmente infatti ritengo il film superiore al libro , L’abilità di David Fincher è stata sia quella di intuire immediatamente dove voleva arrivare Palahniuk, ma soprattutto che il testo era perfetto per l’immediatezza del visibile, era quasi una sceneggiatura già fatta, tanto è spezzata la scrittura, una sorta di alfabeto morse per immagini.
I critici che non ne parlano come uno dei dieci film più importanti della storia del cinema e uno dei libri più densi di fine millennio ( vedi la postfazione di Fernanda Pivano , che del testo non ha capito nulla ) sono più da compatire che da rimproverare, perché il loro sentire è totalmente vecchio e quindi non possono , sensorialmente ,percepire in maniera ibrida , il luogo di mezzo in cui esistiamo.
Le generazioni future , non sono così vuote, non sono così’ tormentate , perché il loro mondo è già, solamente il computer, ricordi quadrati, visti in quadrati, le belle meraviglie si vedono attraverso una fotografia, poi si dice quanto è bella la foto con un sms, si cerca il posto da fotografare attraverso internet, e la sera si guarda un film alla televisione, poi se ne discute su "facebook".
I Nostri sogni e i nostri ricordi saranno quadrati.
Chi invece è venuto prima , semplicemente, rifiuta, cosciente o meno, tutto il futuro, questa cascata del divenire che mai è stata nella storia, così travolgente, così disintegrante per chi viene da quel prima che si faceva con le mani, no costui non può farcela, ma non viene neppure soffocato dai grattacieli di occhi della modernità
Perché , dunque, questo film ci capisce?
Perché prova a rifare, perché prova a fondere l’umanità al divenire, è un film nicceano : “ l’uomo è una corda tesa dall’animale al superuomo”. E’ un film che non dimentica gli istinti, che non dimentica il sentire con mano, che s’indigna contro il troppo divenire e allora decide di scendere in campo a opporre la sua forza alla forza della storia, tenta una reazione sua, tutta individuale, nella perdita dei famosi valori , l'uomo stesso si rende valoroso ...
E cos'erano questi valori se non idee di qualcuno nel tempo, idee talmente belle da farsi ideali e infine tradizioni e quindi valori?
Così Tyler se ne va, ci lascia soli, perchè forse siamo pronti:
"…Nel Mondo che vedo uno si muove con gli alci tra le umide foreste dei canyon intorno alle rovine del Rockfeller Center. Indosserà abiti di pelle che gli dureranno tutta la vita. Si arrampicherà per le liane che avvolgono la Sears Tower. E quando guarderà giù vedrà minuscole figure che pestano granoturco e posano strisce di carne di cervo sulla carreggiata vuota di qualche superstrada abbandonata..."
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