Lietta Tornabuoni
La Stampa
Un ragazzo che ama i pesci rari, che li invidia (“Mi piacerebbe avere le branchie così potrei tuffarmi nel fiume e nuotare sino al mare”), che lavora per loro all'Acquario di Genova, viene colpito contemporaneamente da due fatti: il medico lo informa che la grave malattia polmonare gli lascia appena tre mesi di vita, una signora gli scrive invitandolo in India per costruire il più grande acquario di Dehli. Parte, o forse no: in Branchie di Francesco Ranieri Martinotti, tratto molto infedelmente dal romanzo di Niccolò Ammanniti (editore Einaudi), tutto potrebbe essere un sogno, un viaggio immaginato dal desiderio di sentirsi altrove libero dalla malattia, un'avventura fantasticata per difendersi dalla morte. [...]
di Lietta Tornabuoni, articolo completo (1996 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 14 Novembre 1999
twitter
diventa fan
