Gian Luigi Rondi
Il Tempo
Un tempo c’era chi avrebbe dato un occhio per un pezzo di pane; oggi, nell’epoca del boom economico (o, meglio, dell’ex boom) c’è chi non esita a dare un occhio, e sul serio, per il companatico, per il superfluo, per tutti quei generi voluttuari che la vita moderna può offrire. Come Giovanni, il protagonista di questo film scritto da Zavattini e diretto da De Sica, che essendosi lasciato prendere dalla generale euforia del miracolo economico ed essendosi abbandonato ad una serie di sperperi superiori alle sue possibilità e retti soltanto da un pericoloso giro di cambiali, si ritrova con l’acqua alla gola, assillato dai creditori, vilipeso dalla moglie (spendereccia e incosciente) e segnato a dito dagli amici perché il suo nome è apparso sul bollettino dei protesti; con il risultato che per uscirne bene e tornare ad imporsi a quel mondo in cui conta solo la ricchezza, si vede costretto a vendere per molti milioni uno dei suoi occhi a un industriale ricchissimo rimasto guercio in seguito a un incidente. [...]
di Gian Luigi Rondi, articolo completo (3477 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 29 settembre 1963
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