American History X

Tutto quello che hai fatto, ti ha reso la vita migliore? Al terzo anno di prigione per l'omicidio di due neri che stavano per rubargli la macchina , sodomizzato dai suoi ''fratelli'' bianchi per aver mancato loro di rispetto , Derek , giovane neonazista di Los Angeles , riceve la visita del Dottor Bob Sweeney, afro-americano, suo ex professore di letteratura, che gli pone questa semplice domanda. La riflessione che questa domanda suscita in Derek, scatenerà in lui una serie di meccanismi etici tali da portarlo al rinnego totale di quella macabra violenza rituale, di quell'odio incondizionato per il diverso di cui lui aveva fatto un culto, una religione di vita. Apparentemente il film sembrerebbe soffrire di superficialità ed eccessivo schematismo, sancito cromaticamente dal rigido bianco e nero del passato, e i colori di un presente che offrono sfumature ideologiche, tolleranza, possibilità di redimersi. Ma è con questo stacco netto , quasi stucchevole , che condensa in poche sequenze l'evoluzione psicologica del personaggio, che il regista vuole smascherare la ''banalità del male'', la sua fragilità teorica, la sua inconsistenza etica, ma anche la sua inutilità pratica riassunta nelle parole di Derek "L'odio è una palla al piede, la vita è troppo breve per passarla sempre arrabbiati, non ne vale la pena!". Basta poco a Derek , anche una semplice risata con il suo compagno nero di lavoro in prigione, per rendersi conto che c'è qualcosa di distorto nel suo passato, qualcosa che, cullandolo nelle sue certezze ideologiche, lo ha fatto naufragare irrimediabilmente verso lidi ben lontani da quella felicità alla cui ricerca ogni uomo americano deve e ha il diritto costituzionale di tendere .è un mondo metropolitano fatto di ignoranza, di frustrazione sociale, di povertà sistemica , quello in cui prolifera il virus del ''potere bianco'', nutrito da profeti demagoghi come Cameron Alexander, uomini assetati di potere che reclutano giovani inselvatichiti , mal istruiti, arrabbiati, li indottrinano plasmandoli secondo un'ideologia arida quanto le statistiche e i numeri di cui si avvale ( mutatis mutandis) ,li rendono partecipi di un piano , creano in loro il senso della responsabilità collettiva e infine li scagliano contro quelli che loro imparano a considerare come i mali cronici da estirpare, gli stupratori della loro patria. Il riscatto personale di Derek ,che coinvolge direttamente il fratello minore Danny, non si muove tanto nel senso di un'antropologica accettazione del diverso o nella negazione razionale- scientifico del culto della razza, quanto piuttosto nella maturazione di un rifiuto dell'odio in senso lato che ora lui ritiene come ostacolo alla vita. Il passato di Derek, costruito su fondamenta instabili, circondato da pareti violabili perché frutto di teorie ipocrite e fallaci, crolla al primo sussulto prodotto dalle corde mistiche della memoria , citate da Danny per concludere la sua ''american history x'' sul fratello al vibrare delle quali ricordiamo platonicamente di essere tutti uomini .