Titolo originale | American Beauty |
Anno | 1999 |
Genere | Commedia drammatica |
Produzione | USA |
Durata | 130 minuti |
Regia di | Sam Mendes |
Attori | Kevin Spacey, Annette Bening, Thora Birch, Wes Bentley, Mena Suvari Chris Cooper, Peter Gallagher, Sam Robards, Allison Janney, Scott Bakula, Barry Del Sherman, Ara Celi, John Cho, Fort Atkinson, Sue Casey. |
Tag | Da vedere 1999 |
MYmonetro | 3,89 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 22 febbraio 2021
Mendes è un brillante regista teatrale (ha messo in scena a Broadway Blue room) e ora debutta al cinema con questo film straordinario. Il film ha ottenuto 8 candidature e vinto 5 Premi Oscar, ha vinto un premio ai Nastri d'Argento, 6 candidature e vinto 3 Golden Globes, 4 candidature e vinto 3 SAG Awards, In Italia al Box Office American Beauty ha incassato 345 .
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Lester Burnham non è più tra noi e ci racconta non solo come ciò sia avvenuto ma, soprattutto, com'era la sua vita. Quarantenne con problemi sul lavoro, sposato con Carolyn che pensa fondamentalmente alla carriera e con una figlia, Jane, che vive con loro, sopportandoli. Quest'ultima ha un'amica, Angela, la quale attrae Lester che inizia ad accarezzare l'idea di conquistarla.
Il lungometraggio di esordio di Sam Mendes viene investito di così tanti riconoscimenti prestigiosi (a partire dai 5 Oscar) che lancia immediatamente nell'Olimpo dei registi il suo autore.
Lo fa per quella congiunzione astrale di elementi che talvolta interviene anche su opere che abbondano di luoghi comuni, che qui non mancano. Abbiamo un quarantenne frustrato che non sa controllare le proprie pulsioni nei confronti di una ragazzina. Al suo fianco ha una coetanea in carriera che propende per l'adulterio. Le fanciulle parlano di sesso ma non sono quelle che lo praticano di più e, dulcis in fundo, chi si manifesta come omofobo vuole reprimere il gay che è in lui.
A testimonianza di come i tempi cambiano si può considerare che ci sarebbero elementi sufficienti per non essere ammessi (grazie alle nuove regole) ai futuri Academy Awards. Si può poi aggiungere che la struttura di base ricorda quella di un classico come Viale del tramonto.
Che cosa allora colpisce all'epoca? Senz'altro il cast con al centro un Kevin Spacey, allora lontanissimo da polemiche e bandi, che offre tutte le sfumature di un borghese in cerca di revanche al suo Burnham (che già nel cognome è tutto un programma visto che Ham in gergo americano significa attore che esagera a cui si aggiunge la bruciatura di Burn).
C'è poi il giovane videoamatore che, con qualche eco da Sesso, bugie e videotape di Soderbergh, cerca di cogliere un senso nella vita attraverso le immagini e sarà proprio un'immagine a lasciare un segno indelebile nelle platee dell'epoca. Chi l'avrebbe mai detto che sulla soglia del nuovo millennio i petali di rosa potessero fare ancora un così grande effetto?
Mendes è un brillante regista teatrale (ha messo in scena a Broadway Blue room) che debutta nel cinema con questo film straordinario. Spacey, americano in crisi, sogna la sua Lolita e cambia vita. L'immagine di Mena in un letto di rose è di quelle che non si cancellano più dall'inconscio. Bening disegna un'insopportabile nevrotica middle class: la moglie che abbiamo avuto e non vorremmo mai più riavere. Splendido cameo di un colonnello dei marine in gay outing.
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Sono passati ben dieci anni da quando questo film faceva incetta di premi Oscar al Kodak Theatre, nella notte più calda di Los Angeles. E se è vero che il capolavoro può essere dichiarato tale se e solo se non viene scalfito dall'incedere inesorabile del tempo, allora dobbiamo ammettere che American Beauty è un autentico capolavoro. Il regista Sam Mendes non poteva avere un esordio più fulgido.
Carrellata di follia contemporanea dove nessuno è felice, nessuno è come sembra e nessuno ha chiaro quali siano o per lo meno quale dovrebbero essere le proprie priorità: -ragazzine insicure che millantano esperienze sessuali (nascondendo la verginità come un disonore) perché pensano che il proprio ruolo sia necessariamente fare le "facili" [...] Vai alla recensione »
American Beauty è una varietà di rose, molto graziosa da vedere . Da qui prende il nome la vicenda narrata da Sam Mendez e scritta da Alan Ball. Il protagonista è Lester Burham ( K.Spacey), quarantenne americano, deluso dalla vita e dalla professione, in piena crisi di mezza età. Ha rinunciato alle proprie ambizioni ed ai propri sogni in virtù di una presunta stabilit&agra [...] Vai alla recensione »
"Mi chiamo Lesther Burnham. Questo è il mio quartiere. Questa è la mia strada. Questa è la mia vita. Ho 42 anni. Fra meno di un anno sarò morto". Sono queste le prime parole di Lesther, protagonista e al contempo voce narrante, interpretato da un eccezionale Kevin Spacey, che entra ottimamente nella parte di un uomo tutt'altro che felice del proprio lavoro e della propria vita matrimoniale.
All'inizio può sembrare una normalissima commedia americana con scene di vita quotidiana viste e riviste del prototipo della famiglia conformista e borghese: una figlia adolescente ribelle e arrabbiata in lotta con la famiglia e il mondo, un padre in crisi esistenziale che si ribella ai cliché borghesi che ha seguito per tutta una vita, una moglie che cerca disperatamente di star [...] Vai alla recensione »
- Mai sottovalutare il potere della negazione - Lester Burnham è l'americano medio che, un giorno, da una svolta alla sua vita incontrando Angela, sedicenne e seducente bionda, migliore amica di sua figlia. Con una moglie fuori di sé che sogna di farsi un grande imprenditore immobiliare, nuovi vicini, e una figlia nevrotica, si accende una miccia che porterà a un'esplosione [...] Vai alla recensione »
Proprio un bel film.. Di base regna una calma incalzante sullo sfondo della quale viene disegnata una nevrotica classe media che dalle luci della perfezione esplode fino alla morte. D'accordo con quanto scritto nella scheda, il personaggio più interessante è un marine gay in outing.
Vincitore di 5 premi oscar nel 2000 compreso quello come miglior film e miglior attore protagonista(kevin spacey), questo film capolavoro di Sam Mendes e una forte denuncia contro la famiglia borghese americana che vive nel falso perbenismo, viene desrittta una famiglia che se la guardi all' esterno sembra una famiglia apparentemente normale, ma se guardi da "vicino" appunto questa e piena di problemi, [...] Vai alla recensione »
L'inizio con il monologo di Lester (KEVIN SPACEY) con la telecamera a scendere sul quartiere, ci informa che tra meno di un anno sarà morto. Lester ci viene presentato in maniera scanzonata e ironica sulle notte di "Dead Already" ma non abbiamo minimanente idea di quello che ci aspetta. Forse è lecito chiedersi: cosa ci può offrire un film quando sappiamo già che il protagonista morira? L'effetto di [...] Vai alla recensione »
1999 ,American Beauty con Kevin Spacey stupendo, sì un affresco dove si dipinge tutta l'apparenza che emerge nel rispetto di regole strutture della società. Cast: Kevin Spacey è Lester Burnham;Annette Bening è Caroline Burnham;Thora Birch è Jane Burnham ; Wes Bentley è Ricky Fitts ;Mena Suvari [...] Vai alla recensione »
Non sono solito basare la grandezza di un film sulla quantità di premi vinti, e non voglio farlo neanche adesso, però bisogna riconoscere che i cinque premi oscar assegnati ad "American Beauty" ,al contrario di come molti dicono, sono stati ampiamente meritati ! La regia è assolutamente fantastica, innovativa, la si può quasi sentire.
American Beauty è uno di quei film che tutti dovrebbero vedere almeno una volta nella vita, è un film che partendo da una famiglia normale, che appare perfetta per la società moderna, arriva a mostrarci quanta sofferenza e quanto buia può essere l'esistenza di noi tutti quando pieghiamo noi stessi alle regole non scritte della vita. Ognuno di noi può immedesimarsi in uno dei protagonisti del film, [...] Vai alla recensione »
Il quadro è più o meno questo: la rappresentazione di uno spaccato di vita quotidiana... americana, nell'ambientazione, nei cliché, nei porticati delle case in legno, nei cheeseburger afferrati al volo da un distributore mentre si è in auto, nella fissazione spasmodica e maniacale per il raggiungimento del massimo obiettivo, retaggio di quella cultura "American Dream", in cui il benessere materiale [...] Vai alla recensione »
American Beauty è la storia di un piccolo momento di bellezza che può risarcire e riscattare dal fango la misera vita dell’American Dream. La meravigliosa melodia di Thomas Newman accompagna un ironia drammatica che dall’inizio in poi ci invischia in sospetti e stupore, in realtà quotidiane raccontate con crudezza rigida e urla isteriche.
Un fulmine a ciel sereno...lo vidi per sbaglio in un soleggiato pomeriggio d'estate e ne rimasi affascinato. K. Spacey è da oscar, la regia è meravigliosa, la fotografia è stupefacente, la musica è celestiale e la sceneggiatura non fa un grinza. Un capolavoro del cinema americano.
American beauty entra di diritto o per meglio dire è entrata di diritto 15 anni fa ,nella lista dei capolavori assoluti, sfornati dal cinema americano e non...e nel suo genere di sicuro quello che si definisce una pietra miliare,difficilmente ripetibile in questi termini....una black comedy che lascia in tutti noi un senso di frustrazione ma al tempo stesso di magnifica ossessione di quello che realmente [...] Vai alla recensione »
Non saprei da dove iniziare per descrivere American Beauty...sicuramente mi è piaciuto. C'è una storia unica alla quale tutti i personaggi del film appartengono, ma tutti loro hanno anche una storia più personale. Ragionando logicamente tutte le storie sono un paradosso, uno più grande dell'altro, ma poi se ci pensiamo bene capiamo che sono molto più vicine [...] Vai alla recensione »
Un mezzo capolavoro, anche nelle musiche azzeccatissime, con uno straordinario K.Spacey nei panni di un goffo americano medio il quale un bel giorno, folgorato dai complimenti ricevuti da parte di una compagna di classe della figlia, decide che ne ha piene le palle di tutti e ricomincia una nuova vita come si riportasse l'orologio biologico indietro di 30 anni.
Lester, 42 anni, vivendo un matrimonio infelice si invaghisce di Angela, un'amica semi-ninfomane di sua figlia, Jane. Contemporaneamente Jane inizia una relazione con RIcky, vicino di casa, che rifornirà Lester di marijuana, mentre la moglie di Lester, Caroline, lo tradisce con uno yuppie suo collega. Molto meno complicato di quanto sembri, probabilmente uno dei film più belli degli [...] Vai alla recensione »
American Beauty è uno di quei film che tutti dovrebbero vedere almeno una volta nella vita, è un film che partendo da una famiglia normale, che appare perfetta per la società moderna, arriva a mostrarci quanta sofferenza e quanto buia può essere l'esistenza di noi tutti quando pieghiamo noi stessi alle regole non scritte della vita. Ognuno di noi può immedesimarsi in uno dei protagonisti del film, [...] Vai alla recensione »
Veramente notevole questa pellicola di Mendes, che scava a fondo nelle dinamiche psicologiche di una famiglia americana tipo,sfatando il mito del sogno americano, che s'infrange su un muro di ipocrisie,bugie,tradimenti e fallimenti.Spacey superbo, come uomo di mezz'età mediocre, afflitto da "lolitismo" Bening perfetta nel ruolo della nevrotica,arrivista fedigrafa e insoddisfat [...] Vai alla recensione »
American Beauty è uno di quei film che capitano raramente. In esso riescono ad essere presenti allo stesso tempo e con le stesso successo tutti gli elementi che rendono un film un vero e proprio capolavoro: già dall'inizio, il gusto della citazione (Viale del Tramonto) e il progressivo richiamo al personaggio di Jack Lemmon de "L'appartamento" ci fanno capire che è [...] Vai alla recensione »
Questo film ne è uno degli esempi più lampanti. Un film che mostra come l'abitudinario possa corrodere e rovinare i rapporti umani fino al collasso. E' la debolezza e, contemporaneamente, la voglia di riscattarsi che muove ogni personaggio, ognuno dei quali è tanto semplice quanto incalzante ed efficace, e il film certo non richiedeva chissà che caratterizzazioni [...] Vai alla recensione »
Lester Burnham (Spacey), da morto, racconta il suo ultimo anno di vita in cui, innamoratosi di una compagna di scuola (Suvari) della figlia (Birch), cercherà in ogni modo di sedurla, mentre la isterica moglie (Bening) lo tradirà con un altro uomo (Gallagher) e il suo vicino di casa, ex-marine, gli dichiarerà la sua omosessualità prima di ucciderlo.
American Beauty (che secondo alcuni e ' un varietà di rose) è un film del 1999 scritto da Alan Ball e diretto da Sam Mendes, che non avrebbe mai pensato di vincere, con questa sua opera prima, c'era numerosi riconoscimenti: cinque Premi Oscar, tre Golden Globe e ben sei Bafta nel 2000. La pellicola narra le "prime smanie sessuali" generate in un' adolescente [...] Vai alla recensione »
American Beauty è un film del 1999 scritto da Alan Ball e diretto da Sam Mendes, vincitore di numerosi riconoscimenti: cinque Premi Oscar, tre Golden Globe e ben sei Bafta nel 2000. La pellicola narra i turbamenti e le ossessioni generati da una adolescente su un impiegato di mezza età, interpretato da Kevin Spacey, specchio del padre di famiglia medio dell'America contemporanea. [...] Vai alla recensione »
Lester è un 42enne senza più stimoli. La moglie sta invecchiando male, da ragazza ribelle e disinibita, è diventata una casalinga isterica. Il dialogo con la figlia adolescente Jane è quasi nullo. I nuovi vicini di casa rappresentano un'altra tipica famigliola americana, con la bella casetta con giardino abitata però da persone prive di dialogo. Il padre è un duro ex ufficiale dei Marines.
Emozionante, intrigante, divertente. Non è facile fare un film che tiene le persone incollate alla poltrona dall'inizio alla fine; in questo film ci sono riusciti, Audio, inquadrature, dialoghi, attori.. non ci sono momenti di noia, o momenti di eccessiva confusione.. è tutto perfettamente equilibrato. E volendo, fa anche riflettere.
"American Beauty" non è solo un film, è una poesia che ci viene narrata dalla calda voce di Pedicini (probabilmente la sua migliore prova di doppiaggio), accompagnata da una colonna sonora intensa ed emozionante e da una fotografia morbida e d'impatto. La regia non eccede in inutili virtuosismi, anzi si mantiene su toni pacati e morbidi, così come le prove [...] Vai alla recensione »
Quello che Alan Ball è riuscito a fare scrivendo la sceneggiatura di "American Beauty" ha dell'incredibile: è riuscito a narrare la storia di un grandissimo numero di personaggi seguendo un solo filone narrativo e senza l'ausilio della narrazione ad episodi, ed inoltre riuscendo ad affascinare per ognuna di quella vite così diverse ma, in fondo, anche così [...] Vai alla recensione »
Questo film è sicuramente un cult del cinema, e con i suoi 5 oscar e un Kevin Spacey straordinario gode di una fama indiscussa, Ciò che particolarmente colpisce di questo film è l'incredibile diversità dei personaggi nei quali però si percepisce un qualcosa in comune: l'insofferenza per una vita nella quale la realtà lascia posto all'apparenza. I personaggi infatti hanno tutti dei limiti, mentali, [...] Vai alla recensione »
Sono almeno cinque, come i premi Oscar vinti da questo film, le cose che mi hanno colpito. Vediamole: le riprese amatoriali fatte con la telecamera da Ricky Fitts; la moglie di Lester che si accascia sui vestiti quando il marito muore; la musica, degna di questo ottimo film; la moglie di Frank, Barbara, che fissa la stanza dicendo che c' è disordine; infine i petali che adornano la giovanissima [...] Vai alla recensione »
Un film senza dubbio particolare eppure così vicino alla realtà: Lester Burnham, un uomo insoddisfatto della propria vita e del proprio lavoro, ha una figlia, Jane, che lo odia e una moglie, Carolyn, che lo sottomette facilmente e lo critica spesso. La sua vita cambia completamente dopo l'incontro con Angela, un'amica di sua figlia, di cui s'innamora perdutamente [...] Vai alla recensione »
Sei un conservatore. Solo gli scrittori classici sono i tuoi preferiti. Mastichi sempre con la bocca chiusa. Non sbatti mai la porta. La tua casa è un museo. Non ti piace l'imprevisto. Sei eccessivamente critico. Sei un nobile. Sei senza peccato. Se, e solo se, ti riconosci in tutto questo, ti prego: - “Alzati, vai via, non vedere il film.” [...] Vai alla recensione »
American beauty é uno straordinario film sulla vittoria di una generazione ormai adulta che è disposta a morire per i propri sogni, gli stessi che aveva gettato via, tanti anni prima, per colpa delle istituzioni. È la vittoria della coerenza sulla falsa dignità, è la vittoria della verità sull'idrocefalia delle forze armate.
Spesso i film, malgrado si debbano prendere per quello che sono, riescono a modificare pensieri e quotidianità di persone. Ovvero, diventano delle icone. Punti di riferimento. Emozioni importanti o che rimangono impresse. Ebbene, per me questo film con il passare del tempo rimane come una vera e propria Icona cinematografica. Paragonabile a un vecchio e stimabile professore di scuola, o ad un amato [...] Vai alla recensione »
"American Beauty" è un ritratto quasi corale di più generazioni messe a confronto, strutturato su personaggi un po' scontati, ma riscattati da un'ottima interpretazione e da un intento caricaturale. Quello di Kevin Spacey è stato l'Oscar più meritato dei cinque che ha ricevuto. Bel film. Bel film.
Uno dei miei film preferiti. L'avrò visto una decina di volta e non mi ha ancora stancato. Stupenda la collona sonora.
L'ipocrisa dell'America svelata. Ci sono tutti i classici personaggi positivi (la coppia perfetta, il militare ecc.) ed uno uno vengono tutti denudati dall'ottimo regista. Solo il protagonista ha il coraggio di ribellarsi e fare autocritica. Il tutto qualche anno in anticipo rispetto alla crisi economica che ha definitavamente mostrato al mondo che il sogno americano della classe media [...] Vai alla recensione »
A tratti è tremendamente sincero. L'unica vera esagerazione è che "esplode" tutta la famiglia,se solo uno dei due genitori si fosse "contenuto" avrei messo una stella in più. Tuttavia è una pellicola ammirabile che desta grande interesse e veritiera. Può arrivare il punto in cui l'equilibrio diventa un limite insopportabile.
"American Beauty" è uno di quei film che tiene letteralmente incollati alla sedia mentre li si guardano, grazie al suo fortissimo impatto visivo e ad una messa in scena impeccabilmente teatrale. Oltre a tenere incollati alla sedia però, sa anche farti venire i brividi lungo la schiena, specie durante i monologhi dei protagonisti, che sono, a mio parere, momenti di pura [...] Vai alla recensione »
Il film che ha acceso in me la passione del cinema. Lascia una traccia indelebile, impossibile dimenticarlo... come una cicatrice sul proprio corpo!
Forse un po' esagerato nella sua enfatizzazione, questo film riesce benissimo a spiegare quel senso di impotenza e di abitudine che prende la vita ad una certa età: sposarsi, mettere su famiglia, avere casa; tutte cose che a cui la maggior parte di noi ambisce e a cui si trova inevitabilmente legato. Ecco quindi che la figura di Kevin Spacey e di sua moglie rappresentano la "media" [...] Vai alla recensione »
uno dei film più belli.... una metafora della vita.... riesce ad essere ironico,pungente,dolce....ci sono delle scene che non mi usciranno più dalla testa,sembra un film banale...ma ti fa pensare veramente 5 stelle meritatissime
La famiglia Burnham è una tipica famiglia americana, apparentemente “normale, con una figlia adolescente alle prese con le tipiche difficoltà dell’età. Ma quando Lester si invaghisce dell’amica della figlia, qualcosa comincia a rivelarsi diverso per lui e per tutto l’ambiente che gli gravita intorno. Stanco di quella vita priva di significati cercherà [...] Vai alla recensione »
Un film penetrante e scomodo. L'america nascosta ma mica tanto.
Il minimo che posso dire è che questo film è un capolavoro in tutto. Cast, sceneggiatura, regia e non dimentichiamo la colonna sonora!La scena di Mena Suvari immersa nei petali di rosa è ormai un cult, ma per me la scena più significativa è quella della busta di plastica che danza nell'aria; perfino la musica in quella scena è tutto. Sam Mendes entra indisturbato in una famiglia americana apparentemente [...] Vai alla recensione »
D'accordo con il recensore, ma per un film cosi' si poteva "spendere" qualche parola in più...Ma forse è stato colto da "crampite da penna"...
Perfetto. Non una nota stonata, mai un'inquadratura superflua. Così stupefacente da riconciliarci con una cinematografia, quella americana, che sembra aver dato il cervello all'ammasso. Invece American Beauty è di cristallina intelligenza. Un po' requiem per il Sogno Americano come si usava nei 70, un po' pura cattiveria in acido come in Happiness Ma se il film di Solondz era un condensato di sgarbata [...] Vai alla recensione »
Sembrerebbe tutto già visto: la critica della vita suburbana, il colletto bianco frustrato che si ribella ai miti e ai riti del quartiere residenziale e manda tutto al diavolo, la moglie ambiziosa e imperiosa che desidera solo mantenere le apparenze, la casa perfetta e le rose nel giardino davanti, la figlioletta ribelle in tempesta ormonale, i vicini strani, l'innamoramento dell'uomo adulto per la [...] Vai alla recensione »
Come sono belle le rose rosse di Carolyn. Nessun altro, nel quartiere, può vantare un roseto lussureggiante come il suo: superbi fiori di varietà American Beauty. Ed è questo il titolo scelto da Sam Mendes per il suo film: "Bellezza americana", con riferimento non solo ai profumatissimi steli, ma anche, e soprattutto, a uno stile di vita già in altri tempi chiamato "sogno americano".
L'American Beauty è una rosa, una rosa rossa e snella coltivata con pignola passione da una moglie frustrata. La American Beauty è anche un'adolescente bionda, intravista dal protagonista tra le majorettes del college e subito idealizzata come una nuova Marilyn, ricoperta, nei sogni e nei desideri, di petali purpurei. Ma la "bellezza americana" è anche, sardonicamente, una vita suburbana agiata ma [...] Vai alla recensione »
"Tra un anno sarò morto", dice la voce fuori campo di Lester Bumham (Kevin Spacey). Ma in fondo, aggiunge, "sono già morto". L'io narrante di American Beauty (Usa, 1999, 121') parla da un luogo e da un tempo paradossali, che stanno oltre il film, al di là della sua vicenda. Qualcosa di simile accadeva in La fiamma del peccato di Billy Wilder. "Non ho avuto i soldi e non ho avuto la donna": così, all'inizio, [...] Vai alla recensione »
Family life,sono passati quasi trent'anni dall'omonimo film di Ken Loach che, con piglio secco e documentaristico, ispirandosi alle teorie di Laing, scandagliava la nevrosi di un famigliola piccolo-borghese. Eppure la basica istituzione - con buona pace del Pontefice, di Ciampi e di D'Alema - continua a non passarsela troppo bene. Almeno per come la racconta il cinema, mentre in tv è tutta un'altra [...] Vai alla recensione »
Che prenda qualche Oscar (come si dice) oppure che non li prenda, American Beauty, diretto dal regista teatrale debuttante nel cinema Sam Mendes, è un buon film molto ben recitato, una di quelle storie d'infelicità borghese negli Stati Uniti predilette dagli europei, una tragedia americana esemplare e schematica alla maniera di Arthur Miller. Naturalmente, la piccola famiglia ideale benestante ed elegante [...] Vai alla recensione »
Si può fare poesia, si può vivere davvero, a San Fernando Valley, l'al di là di Hollywood, il di dietro della più famosa collina del mondo? Eppure è il posto più brutto e invivibile del mondo, con tutte quelle casettine uguali, più centri commerciali, dove la middle class - che vi venne rinchiusa negli anni '50 ostaggio di un disegno residenziale "apartheid" - ha la soddisfazione psicolabile di non [...] Vai alla recensione »
Questo è il mio quartiere, questa è la mia vita. La voce di Kevin Spacey plana su una periferia americana d'autunno, giardini ordinati, viali di rami spogli, contorni netti, una luce immobile come in un quadro iperrealista che cominci però a perdere i colori. La sua vita (lo dirà poi al suo capufficio, con scherno freddo, nel momento in cui perde il lavoro), è qualcosa che ha a che fare con l'inferno. [...] Vai alla recensione »
Le coppie in crisi, o anche solo traballanti, è bene che evitino un film del genere: potrebbe essere la spinta decisiva per la separazione. È vero che il cinema è un ritrovo per famiglie, ma stavolta genitori e figli dovrebbero vederselo per conto proprio: certe scene sono così crude da creare presumibili imbarazzi anche in nuclei affiatatissimi. Per dire di che pasta è fatto American Beauty basta [...] Vai alla recensione »
La crisi di due famiglie della middle-class americana da cui escono sani soltanto due solitari teen-ager con un futuro incerto, ma sentimentalmente onesto. Con abilità drammaturgica e invenzioni visive (la fotografia di Conrad Hall viene dalla New Hollywood anni 70 e illumina la "bellezza nascosta" del titolo) l'esordiente Sam Mendes tocca al cuore la generazione maturata dal " grande freddo" valorizzando [...] Vai alla recensione »