Psycho

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Un film di Gus Van Sant. Con Julianne Moore, Vince Vaughn, Anne Heche, Viggo Mortensen, William H. Macy.
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Thriller, durata 102 min. - USA 1998. MYMONETRO Psycho * * 1/2 - - valutazione media: 2,89 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
francesco manca domenica 16 novembre 2008
"dichiaratamente "copiato" Valutazione 3 stelle su cinque
67%
No
33%

Esattamente come fece Martin Scorsese nel 1991 con lo splendido remake di “Cape Fear – Il promontorio della paura”, anche Gus Van Sant, uno dei simboli indiscussi del cinema indipendente americano, si dedica alla realizzazione del suo personalissimo omaggio al Maestro (basterebbe soltanto quest’unica parola per far intendere il cineasta in questione), ovvero, Sir Alfred Hitchcock. Van Sant ripropone uno dei capolavori assoluti di Hitchcock mantenendosi fedelissimo nella sceneggiatura (scritta da Joseph Stefano, lo stesso autore del copione originale) e nel montaggio, riuscendo a creare quel phatos e quell’atmosfera che fungevano da elementi portanti nell’omonima pellicola del 1960. Il regista traspone la vicenda narrata da Hitchcock 38 anni dopo, nel 1998, sparisce l’affascinante e sfolgorante bianco e nero, e subentrano al posto dei mitici e compianti Anthony Perkins e Janet Leigh, i comunque bravi Vince Vaughn, che nonostante non eguagli la leggendaria figura di Norman Bates impersonata da Perkins, fornisce comunque una delle sue performance recitative più sentite e convincenti, ed Anne Heche che sostituisce la Leigh nei panni di Marion Crane, per la quale vale lo stesso discorso fatto per Vaughn; nel cast si può notare anche la presenza di Julianne Moore al posto di Vera Miles nel ruolo di Lila Crane, Viggo Mortensen (Samuel Loomis), William H. [+]

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skrat lunedì 28 luglio 2008
un piacevole divertissement Valutazione 3 stelle su cinque
56%
No
44%

Non è un film negativo in sé, anzi sa coinvolgere, appassionare, terrorizzare, ma perché?... Beh credo che ciò, almeno in parte, sia legato al fatto che la pellicola di Van Sant non è un remake, ma una copia esatta dell’originale Hitchcockiano, solo a colori e, ovviamente, con attori diversi. Eppure il gusto del rifacimento non è fine a se stesso e il regista dimostra di saper abilmente orchestrare la propria creatività visiva e cinefila, addomesticandola ad un silenzioso tributo al maestro, eppure, nel contempo, permettendole di esprimersi liberamente in tutti quegli infinitesimi particolari, che distinguono la pellicola dall’originale. Van Sant può così giocare sui colori, i riflessi, le gradazioni, le sfumature, senza aggiungere nulla di nuovo, ma rivelando la propria vena creativa e un acuto amore per l’immagine e la sua composizione. [+]

[+] pienamente d'accordo (di simo)
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elgatoloco giovedì 30 luglio 2015
remake intelligente Valutazione 0 stelle su cinque
50%
No
50%

A differenza della serialità che ha proliferato su Psycho, con le varie versioni "Psycho 2", "Psycho 3"(finora così, ma non è da escludere qualche clone con poche variazioni),   qui si tratta di un remake di grande attenzione(nel senso letterale)filologica e di straordinario calco, con poche variazioni, legate all'ambientazione(1960 il film di Hitchcock, 1998 quello di Van Sant),   quindi alla diacronia, al gap culturale etc.In questo senso l'esplicitazione dell'erotismo(prima e più ancora della sessualità)è assolutamente chiara,  come anche il recupero integrale del sound-track di Bernard Herrman, pur se con l'aggiunta di alcuni motivi moderni(per l'epoca ormai, dal 1998 sono passati almeno 17 anni)di ispirazione post-. [+]

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dandy mercoledì 20 gennaio 2021
strano oggetto. Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
0%

Van Sant omaggia uno dei più celebri film di Hitchcock girandone un remake shot by shot ma non completamente identico.Qui c'è il colore(la fotografia e di Chris Doyle) e in più punti vi sono differenze con l'originale(allusioni sessuali più esplicite,corpi nudi e dettagli sanguinosi nonchè inserti subliminali durante gli omicidi).Resta lo stesso sceneggiatore (Joseph Stefano) e le musiche,sebbene dirette da Danny Elfman,sono sempre quelle di Bernard Hermann.Curiosamente viene replicato un errore(la porta che viene aperta senza chiave) e il regista si ritaglia un'apparizione nel medesimo punto in cui nell'originale appariva Hitchcock.Quindi a conti fatti è una sorta di aggiornamento,notevole dal punto di vista visivo(molto bello lo zoom panoramico iniziale,che Hitchcok avrebbe voluto utlizzare nel suo film)ma purtroppo inconsistente per quanto riguarda il cast:impossibile il confronto con quello originale. [+]

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paride86 sabato 21 febbraio 2009
anche questo remake ha il suo fascino Valutazione 3 stelle su cinque
43%
No
57%

Praticamente è "Psycho" a colori. Fedelissimo (ma non del tutto) alla sceneggiatura originale, Van Sant firma un remake che ha il suo punto più forte proprio nelle scenografie e nella scelta dei colori. Le scene di nudo sono più accentuate e il tema della sessualità è più esplicito (ma non gratuito perché ha uno scopo preciso nell'introspezione psicologica dell'assassino). Gli attori originali forse erano migliori, ma questo remake non sfigura affatto e, anzi, rende omaggio a uno dei film più famosi di un grande regista americano.

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paolo ciarpaglini lunedì 14 gennaio 2008
psycho. Valutazione 2 stelle su cinque
13%
No
88%

Può e lo dico con vivo risentimento, un'uomo di tale spicco e presunta cultura, scrivere e trovare editori del calibro di Sperling e Kupfer (non pinco pallino, concedetemi il termine), solo per il nome che porta?. Può. E la recensione da lui rilasciata ne è una prova lampante. Purtroppo ed evidentemente, anche l'editoria, è profondamente influenzata da 'leggi' non scritte ma largamente diffuse. Parlo da 'aspirante scrittore', ma il mio non vuol essere un'attacco diretto alla persona, quanto al sistema. Che poco o niente (eccezione fatta per medio-piccole case editrici, che con coraggio e tenacia fungono da fucina creativa), presuppone spazi ed attenzione per scrittori che di diritto! meriterebbero una possibilità, una schance. [+]

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