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"Obsession"è un drammone psicologico, in buona sostanza, anzi meglio edipico: Jonathan Darby, regista e soggettista, ha evidentemente appreso lo psicologismo, di stretta marca freudiana(anche se poi occasionalmente meticciato con altro, per es.un certo adlerismo...)in voga negli States, ma il film tecnicamente è ineccepibile; certo non scatta mai il"genial touch"à la Hitchcock, anche se l'ispirazione del regista sembra essere quella("Rebecca", soprattutto, pur se chiaramente "mutatis mutandis", diciamo così, anche perché la Paltrow sa di tanto di quelle"gelide bionde"che piacevano molto a uncle Alfred)e gli"oggetti rivelatori"(il famoso medaglione rubato da un"sicario", anzi sottratto violentemente alla neo mamma e l'arnese in cantina che ha provocato la morte del papà dello sposo)non vengono"fatti funzionare"come dovrebbero. Il finale è, appunto, da"drammone"più che da thriller, ma il"film come si facevano una volta"funziona(va) evidentemente almeno per certe fasce di pubblico. Tipico, anzi archetipico il contrasto tra suocera e nuora, con la lotta Lang-Paltrow, mentre il maschietto (Robert Schaech)è sostanzialmente inconsistente, proprio anche come presenza scenica . UN film che avrebbe avuto bisogno di altro, forse di un Brian De Palma, per non volersi fermare-limitare al grandissimo autore citato prima. El Gato
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