nino apa
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giovedì 17 febbraio 2005
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breve nota su un film
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Risultano sinceramente incomprensibili le riserve di gran parte della critica verso un
(secondo me) capolavoro come "L'Eternità
e un giorno" riserve del resto, rare volte seriamente motivate. Si rimprovera ad Anghelopulos e a Tonino Guerra un eccesso poetico e letterario, ostinandosi a non vedere che tocca proprio a quel poeta, cui ormai fanno difetto le parole (disposto perfino a comprare), rappresentare la inevitabile conclusione di quell'errare senza
nessun senso (tranne, forse, quello che resta scolpito nella memoria) che chiamiamo esistenza, e l'inizio di un ulteriore, nuovo percorso, erratico anche questo (il bambino) al quale in nessun modo ci si può sottrarre.
Ci pensano poi le note astratte ripetitive e insinuanti di Eleni Karaindrou ad accompagnarci in questa elegia dello scorrere sempre uguale e inesatto del tempo.
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Risultano sinceramente incomprensibili le riserve di gran parte della critica verso un
(secondo me) capolavoro come "L'Eternità
e un giorno" riserve del resto, rare volte seriamente motivate. Si rimprovera ad Anghelopulos e a Tonino Guerra un eccesso poetico e letterario, ostinandosi a non vedere che tocca proprio a quel poeta, cui ormai fanno difetto le parole (disposto perfino a comprare), rappresentare la inevitabile conclusione di quell'errare senza
nessun senso (tranne, forse, quello che resta scolpito nella memoria) che chiamiamo esistenza, e l'inizio di un ulteriore, nuovo percorso, erratico anche questo (il bambino) al quale in nessun modo ci si può sottrarre.
Ci pensano poi le note astratte ripetitive e insinuanti di Eleni Karaindrou ad accompagnarci in questa elegia dello scorrere sempre uguale e inesatto del tempo.
Palma d'oro più che meritata.
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giovedì 26 gennaio 2012
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l'eternità sono due ore di questo film
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È domenica e la pioggia su Salonicco ha il colore del crepuscolo. Alessandro si prepara a lasciare per sempre la sua casa sul mare dove ha sempre vissuto. Girovagando per casa ritrova una lettera di sua moglie, Anna che gli parla di un giorno d'estate di trent'anni prima. Allora, per lui, comincia uno strano viaggio nel corso del quale passato e presente si mescolano.
Il grande autore Angelopulos, scomparso proprio 2 giorni fa a causa di un incidente stradale per mano di un motociclista, negli anni Settanta con la poesia sinuosa e dolorosa dei suoi piani sequenza arricchì il cinema. "La recita", "I giorni del '36", "Ricostruzione di un delitto" erano teoremi perfetti sulla possibilità di rappresentare la Storia inseguendo un ideale di assoluta, dirompente purezza formale.
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È domenica e la pioggia su Salonicco ha il colore del crepuscolo. Alessandro si prepara a lasciare per sempre la sua casa sul mare dove ha sempre vissuto. Girovagando per casa ritrova una lettera di sua moglie, Anna che gli parla di un giorno d'estate di trent'anni prima. Allora, per lui, comincia uno strano viaggio nel corso del quale passato e presente si mescolano.
Il grande autore Angelopulos, scomparso proprio 2 giorni fa a causa di un incidente stradale per mano di un motociclista, negli anni Settanta con la poesia sinuosa e dolorosa dei suoi piani sequenza arricchì il cinema. "La recita", "I giorni del '36", "Ricostruzione di un delitto" erano teoremi perfetti sulla possibilità di rappresentare la Storia inseguendo un ideale di assoluta, dirompente purezza formale. Poi il grande autore ebbe dei dubbi, tentennò, riemerse con il dolore dello "Sguardo di Ulisse". Ma l'equilibrio si era incrinato; parole e simboli cominciavano a divorare il suo cinema. Questo film che ha vinto a Cannes la cui giuria era capitanata da Marty Scorsese , pare la parodia dello stesso Theo: i dialoghi di Tonino Guerra sfiorano l'assurdo e le metafore il grottesco.
Esageratamente meccanico e lento e stracolmo di metafore e simboli, sembra davvero durare un'eternità. Forse non è un mistero di come abbia fatto a vincere la Palma d'Oro, visti altri titoli in concorso come 'Velvet Goldmine' e 'Idioti'. Si salva Bruno Ganz, bravo come sempre.
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