Lietta Tornabuoni
La Stampa
È un inganno il titolo dolce e sciocco da vecchia canzone, Temptress Moon, Luna tentatrice (in Italia sarà Le tentazioni della luna).A quarantaquattro anni, il geniale Chen Kaige di Addio mia concubina fa un grande melodramma ambientato a Shanghai negli Anni Venti, con oppio, gigolò, suicidi, gangster crudeli, amori tra fratello e sorella, partenze e abbandoni, domande senza risposta (“Mi hai mai amato?”), assassinii, soldi, rose rosse, vizio, avvelenamenti per vendetta, protagonisti paralizzati sulla sedia a rotelle: bisogna ripensare a La caduta degli dei di Luchino Visconti per trovare una condensazione simile, e non si può non ammirare lo stile meraviglioso del regista, le fughe della macchina da presa nell'esplorazione del vasto palazzo che è il cuore della vicenda e gli indugi sulle facce misteriose dei protagonisti, la padronanza magistrale nelle grandi scene di massa, l'eleganza inarrivabile. [...]
di Lietta Tornabuoni, articolo completo (2192 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 15 Maggio 1996