La sottile linea rossa

Acquista su Ibs.it   Soundtrack La sottile linea rossa   Dvd La sottile linea rossa   Blu-Ray La sottile linea rossa  
Un film di Terrence Malick. Con Sean Penn, Jim Caviezel, Nick Nolte, Elias Koteas, Ben Chaplin.
continua»
Titolo originale The Thin Red Line. Guerra, Ratings: Kids+16, durata 170 min. - USA 1998. MYMONETRO La sottile linea rossa * * * - - valutazione media: 3,28 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Quadro pacifista dipinto coi colori dell'umanità. Valutazione 5 stelle su cinque

di Great Steven


Feedback: 70013 | altri commenti e recensioni di Great Steven
domenica 21 febbraio 2016

LA SOTTILE LINEA ROSSA (USA, 1998) diretto da TERRENCE MALICK. Interpretato da SEAN PENN, BEN CHAPLIN, ADRIEN BRODY, GEORGE CLOONEY, JIM CAVIEZEL, JOHN CUSACK, WOODY HARRELSON, NICK NOLTE, ELIAS KOTEAS, JOHN C. REILLY
Uno dei film di guerra più introspettivi, pessimistici e perentori degli ultimi venti anni, e anche un indiscutibile capolavoro artistico dove la sobrietà delle interpretazioni, la perizia dei contributi tecnici, il sottofondo nostalgico della trama e la spiazzante melanconia della colonna sonora concorrono a formare un prodotto assolutamente ammirevole a prescindere da come lo si guardi. A tal proposito, The Thin Red Line si può intendere come un compendio politico, sociale, morale e culturale anche se lo si osserva da prospettive che apparentemente differiscono molto fra loro: quella narrativa, quella filmica, quella bellica, quella metacinematografica o quella formale. È un film profondamente antieroico che raggiunge l’eccellenza puntando sulla forza del mezzo audiovisivo, da cui attinge tutti gli strumenti necessari per raccontare una battaglia della Seconda Guerra Mondiale (quella di Guadalcanal, sul Pacifico occidentale), tutto sommato poco conosciuta, ma storicamente essenziale per l’inizio della rimonta dell’esercito statunitense su quel fronte conflittuale. Alla pellicola parteciparono un mucchio di star straniere, accontentandosi anche di un piccolo ruolo pur di figurare nel cast, e l’effetto che deriva da questa stupefacente recitazione corale è uno spettro delle emozioni umane traslato sull’esistenza difficile e ricca di privazioni che ogni soldato, in qualunque epoca viva e qualsiasi guerra combatta, deve portare avanti, con lo scopo principale (ma non unico) di sopravvivere. Questo film, che ha segnato il ritorno alla regia di T. Malick dopo vent’anni di assenza dal grande schermo, da un lato mostra ciò che numerosissimi altri film di guerra rappresentano, ovvero il fatto che l’uomo d’armi, indipendentemente dal suo rango nell’esercito, sogna che i conflitti armati finiscano presto, in modo da poter ritornare ad una vita pacifica, a contatto con tutte le persone che ama. Ma The Thin Red Line va oltre, aggiungendo a questo messaggio pacifista e insieme pacifico un significato ancora più straziante e completo: tutti gli uomini che la bravissima e affiatata compagine di attori maschili si impegna per darvi un volto, tutti questi assassini involontari rifiutano di credere nell’utilità della guerra, e respingono fortemente il concetto quasi universalmente accettato che le ostilità e le atrocità che da sempre sorgono fra gli esseri umani, servano agli stessi per mantenere una pace e una stabilità interamente basate sulla paura della morte e sull’estenuante sfruttamento di ogni forma di potere. Non c’è distinzione fra sergenti, tenenti, colonnelli, generali e caporali: tutti i poveri disgraziati che operano in questo immenso e infernale universo di odio e vendetta hanno speranze che preferiscono di gran lunga di riporre altrove, non nel destino che spetterebbe loro combattendo. I paesaggi esotici in cui i personaggi si muovono hanno un fascino estetico davvero mirabolante, e per quanto riguarda le prodezze della scenografia, l’opus n° 3 di Malick sa farsi rispettare di brutto, offrendo allo spettatore un ambiente che assiste, meno indifferente di quel che sembra, alle esplosioni di violenza che non fanno altro che devastarlo, togliendo la tranquillità e la prosperità agli innocui indigenti che vi risiedono dentro. L’epicità viene toccata almeno in due momenti: nel primo caso, quando lo spietato e feroce colonnello impersonato da N. Nolte finisce per disdire l’attacco frontale ai giapponesi quando il suo plotone viene attaccato a forza di bombe in aperta campagna; nel secondo, i flashback in cui il capitano (B. Chaplin) degradato a soldato semplice ricorda i momenti di intima felicità trascorsi insieme alla moglie, della quale parla quando un commilitone glielo richiede espressamente. Esemplare è anche la lezione che il sergente maggiore (un S. Penn più rabbuiato e intenso che mai) impartisce al soldato che sostiene di aver sofferto più di lui e visto in battaglia cose peggiori che egli ben difficilmente può immaginare. La scelta di ridurre numericamente, e anche a livello di durata, le sequenze dove la violenza emerge con maggiore visibilità, si è rivelata efficace e funzionale: lo svolgersi della trama non ne risulta appesantito e, anzi, serve a contribuire al tono intimista che l’opera assume, pur senza tralasciare una precisa cornice storica che assume una rilevanza ben più determinante di quanto suggeriscano le apparenze, e nemmeno il bassofondo (come chiamarlo, altrimenti?) psicologico che comunque affiora dai comportamenti di questi uomini coraggiosi ma semplici, che adempiono al proprio dovere non capendone però sempre il senso e domandandosi spesse volte se ne valga davvero la pena. Oltre agli interpreti cià citati, brillano per espressività e talento anche G. Clooney, un giovane A. Brody e un E. Koteas più introverso e pensieroso che mai. Del resto, dopo un abbondante ventennio di meditazione che lo ha portato a riflettere copiosamente sull’effettiva validità della settima arte, T. Malick non poteva non realizzare un colpaccio indimenticabile: ci ha realizzato il film della sua carriera. E della sua vita. Senza nulla togliere né a ciò che realizzò prima né a quanto di eccezionale fece dopo, e nemmeno senza discriminare o accantonare un altro film bellico, uscito nello stesso anno, anch’esso di uno spessore non certo trascurabile: lo spielberghiano Saving Private Ryan.

[+] lascia un commento a great steven »
Sei d'accordo con la recensione di Great Steven ?

Sì, sono d'accordo No, non sono d'accordo
100%
No
0%
Scrivi la tua recensione
Leggi i commenti del pubblico

Ultimi commenti e recensioni di Great Steven :

Vedi tutti i commenti di Great Steven »
La sottile linea rossa | Indice

Recensioni & Opinionisti Premi
Multimedia Shop & Showtime
MYmovies

Pubblico (per gradimento)
  1° | fox
  2° | maxs.
  3° | strangelove
  4° | mereghetti il supremo
  5° | recio
  6° | simo
  7° | piernelweb
  8° | dannunzio
  9° | laurence316
10° | walter leonardi
11° | diego
12° | areo
13° | greg
14° | chiron
15° | oltrelavisione92
16° | cisko
17° | jos d
18° | lupodellasteppa
19° | kronos
20° | pask79
21° | iosonoleggenda691
22° | frenky 90
23° | luigi chierico
24° | hal 9000
25° | carlo's dè
26° | raysugark
27° | chriss
28° | luigi chierico
29° | filippo catani
30° | classe c
31° | no_data
32° | renatoc.
33° | goldy
34° | great steven
35° | imperior max
36° | eugenio98
37° | isin89
38° | jacopo b98
39° | germinal
40° | lore64
41° | loris s
Rassegna stampa
Paolo Boschi
Premio Oscar (10)
Festival di Berlino (1)


Articoli & News
Immagini
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 |
Scheda | Cast | News | Trailer | Poster | Foto | Frasi | Rassegna Stampa | Pubblico | Forum | Shop |
prossimamente al cinema Film al cinema Novità in dvd Film in tv
Altri prossimamente » Altri film al cinema » Altri film in dvd » Altri film in tv »
home | cinema | database | film | uscite | dvd | tv | box office | prossimamente | colonne sonore | Accedi | trailer | TROVASTREAMING |
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies® // Mo-Net All rights reserved. P.IVA: 05056400483 - Licenza Siae n. 2792/I/2742 - credits | contatti | redazione@mymovies.it
Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso
pubblicità