Festen - Festa in famiglia |
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Un film di Thomas Vinterberg.
Con Ulrich Thomsen, Henning Moritzen, Thomas Bo Larsen, Paprika Steen, Birthe Neumann.
continua»
Drammatico,
durata 106 min.
- Danimarca 1998.
- Lucky Red
uscita giovedì 26 novembre 1998.
MYMONETRO
Festen - Festa in famiglia
valutazione media:
3,06
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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domenica 9 febbraio 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La vicenda, attendendosi ai dettami del collettivo Dogma 95, si svolge in un spazio e un tempo determinati: ci troviamo difatti nella residenza di una ricca famiglia danese, riunitasi per celebrare il sessantesimo compleanno del suo più stimato componente, l'imprenditore Helge Klingenfeldt. La festa in suo onore, già offuscata dal recente suicidio della figlia Linda, assume una piega ancora più sinistra quando il gemello di questa, Christian, approfitta di un brindisi per accusarlo di averli stuprati da bambini. A tale rivelazione i convitati rimangono interdetti e, non sapendo come reagire, continuano i festeggiamenti con micidiale noncuranza; il tutto mentre nelle cucine la servitù si adopera per vendicare i figli. Nel frattempo la tensione sale e raggiunge l'apice quando Helge è dichiarato responsabile della morte della figlia e Christian, per questa sua affermazione, viene forzatamente allontanato dal fratello minore Michael. La precauzione si rivela però inefficace dal momento che Helena, l'altra sorella, si decide a rendere pubblica la lettera d'addio trovata in camera di Linda, toltasi la vita per il ricordo degli abusi paterni. A questo punto diventa quindi impossibile per il capofamiglia nascondersi e, non potendo più addurre giustificazioni, si limita a fingersi pentito in un ultimo, quanto ridicolo, tentativo di riconciliazione: questa volta sarà infatti lui a venire allontanato, evitando di turbare la pace familiare così faticosamente raggiunta.
I principi della poetica del Dogma (regia castigata, essenzialità scenica e assenza di effetti speciali) nella mani di Vinterberg diventano strumenti ideali per rendere verosimile una storia di incredibile brutalità; tra questi la camera a mano, usata in maniera tutt'altro che amatoriale, consente allo spettatore di penetrare le dinamiche interne al racconto senza mai scadere nell'indiscrezione. Ne risulta dunque un'opera che, più che per gli espedienti tecnici, si distingue per la capacità di trattare argomenti scomodi con invidiabile lucidità; abilità, questa, che Vinterberg dimostra anche nel suo ultimo “The haunt”, una variante sul tema dell'abuso minorile riproposta da un'inedita prospettiva.
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