peppe97
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domenica 27 febbraio 2011
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una pellicola "buffa,ma molto significativa"
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Questo genere di film,di solito mi colpisce tanto;poi con Aldo,Giovanni,e Giacomo,i film assumono un'allegria molto buffa,come loro solito buffa:forse il vero punto debole di questi tre "magnifici" attori è l'utilizzo,un po' frequente,delle "parolacce",che,a mio parere,sono state la rovina del cinema italiano,ma anche di quello straniero.
Ma,rientrando nei ranghi,posso soltanto parlar bene di questa pellicola riuscita,e ricca di scene ironiche che,fanno morire dalle risate tutti gli spettatori,anche quelli più seri.La colonna sonora è,alquanto adatta,per narrare dei fatti realmente accaduti,che ci insegnano che la vita non è frutto del caso,è un dono di Dio,che dobbiamo sfruttare al meglio.
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Questo genere di film,di solito mi colpisce tanto;poi con Aldo,Giovanni,e Giacomo,i film assumono un'allegria molto buffa,come loro solito buffa:forse il vero punto debole di questi tre "magnifici" attori è l'utilizzo,un po' frequente,delle "parolacce",che,a mio parere,sono state la rovina del cinema italiano,ma anche di quello straniero.
Ma,rientrando nei ranghi,posso soltanto parlar bene di questa pellicola riuscita,e ricca di scene ironiche che,fanno morire dalle risate tutti gli spettatori,anche quelli più seri.La colonna sonora è,alquanto adatta,per narrare dei fatti realmente accaduti,che ci insegnano che la vita non è frutto del caso,è un dono di Dio,che dobbiamo sfruttare al meglio.Vedetelo perché,sinceramente,non smetterete più di ridere!!
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giu/da(g)
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lunedì 24 gennaio 2011
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dove vanno a finire i progetti della vita
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Aldo, detto Bancomat, è un falsario carcerato, Giovanni un noioso inventore di giocattoli e Giacomo un poliziotto per caso che vorrebbe diventare poeta; il loro incontro, totalmente fortuito, in una volante della polizia, si trasformerà in una fuga che li costringerà a lasciare le loro vite alle spalle, in tutti i sensi. Con una sceneggiatura decisamente più complessa rispetto al primo film, scritta anche stavolta assieme a Gherarducci, Venier e Gino & Michele, Aldo Giovanni & Giacomo alzano l'asticella puntando un po' più in alto e confezionando un film decisamente maturo. Così è la vita, oltre ad un bellissimo titolo, a metà fra l'amarezza e la spensieratezza, è un racconto on the road scanzonato che scorre incalzato dall'ottima colonna sonora firmata dai Negrita che sul pezzo strumentale Hollywood Sofa presenta silenziosamente i personaggi nella sequenza iniziale (al contrario delle ingenue voci fuori campo dei successivi film).
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Aldo, detto Bancomat, è un falsario carcerato, Giovanni un noioso inventore di giocattoli e Giacomo un poliziotto per caso che vorrebbe diventare poeta; il loro incontro, totalmente fortuito, in una volante della polizia, si trasformerà in una fuga che li costringerà a lasciare le loro vite alle spalle, in tutti i sensi. Con una sceneggiatura decisamente più complessa rispetto al primo film, scritta anche stavolta assieme a Gherarducci, Venier e Gino & Michele, Aldo Giovanni & Giacomo alzano l'asticella puntando un po' più in alto e confezionando un film decisamente maturo. Così è la vita, oltre ad un bellissimo titolo, a metà fra l'amarezza e la spensieratezza, è un racconto on the road scanzonato che scorre incalzato dall'ottima colonna sonora firmata dai Negrita che sul pezzo strumentale Hollywood Sofa presenta silenziosamente i personaggi nella sequenza iniziale (al contrario delle ingenue voci fuori campo dei successivi film). Forse la svolta mistico-new age sul finale è eccessiva, ma è coordinata bene dalle suggestive riprese sull'Appenino che a Giacomo ricordano l'atmosfera dei romanzi di fine '800, e da altri luoghi colmi di allegra malinconia: un cimitero abbandonato ed un ristorante romantico dove dichiarsi alla propria innamorata. Emblematico il finale, che rappresenta ironicamente dove spesso vadano a finire i sogni, le speranze ed i progetti di una vita.
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supersantos
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lunedì 13 novembre 2017
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così è il trio
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Temendo davvero poco di essere smentito,mi sento di affermare che questo è uno dei migliori film di Aldo,Giovanni e Giacomo,al pari dell'indimenticabile "Tre uomini e una Gamba".
Senso di estrema libertà,voglia di far sorridere lo spettatore,allo stesso tempo di farlo riflettere seriamente sulla vita e sulle sue tragicità,morte compresa.
Una sorta di rivisitazione di Chaplin se mi concedete il lussuoso paragone.
Molte gag riuscite,davvero poca noia e tanta simpatia nella dura realtà di fondo di tre uomini,che prima di incontrarsi,non riescono ad affrontare la vita con la sufficiente dose di ironia.
Probabilmente a qualcuno il finale surreale non piacerà ma chiude il cerchio degli eventi narrati con efficacia.
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Temendo davvero poco di essere smentito,mi sento di affermare che questo è uno dei migliori film di Aldo,Giovanni e Giacomo,al pari dell'indimenticabile "Tre uomini e una Gamba".
Senso di estrema libertà,voglia di far sorridere lo spettatore,allo stesso tempo di farlo riflettere seriamente sulla vita e sulle sue tragicità,morte compresa.
Una sorta di rivisitazione di Chaplin se mi concedete il lussuoso paragone.
Molte gag riuscite,davvero poca noia e tanta simpatia nella dura realtà di fondo di tre uomini,che prima di incontrarsi,non riescono ad affrontare la vita con la sufficiente dose di ironia.
Probabilmente a qualcuno il finale surreale non piacerà ma chiude il cerchio degli eventi narrati con efficacia.
Personalmente vi consiglio di rivederlo,perchè è dalla seconda volta in poi che se ne apprezzano alcune sfumature.
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