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Un po'di"metafisica da supermercato"in questo film, "City of Angels"di Brad Silberling che ci propone: A)un ancora giovane Nicolas Cage in veste di angelo che però si innamora volendo"umanizzarsi"e scoprire l'amore; B)una Meg Ryan , dalla sensualità circa(circa, sottolineo)di una rapa, che lo "seduce"; C)il difficile tragitto per"entrare nel mondo"di un angelo, con una soluzione di tipo tomista, visto che la teologia dominante-dogmatica espunge da sé l'idea del puro angelo, né uomo né DIo, che troviamo invece in varie altre tradizioni religiose, gnosi compresa...come anche l'impossibilità dell'uomo di divenire angelo e viceversa...;C)l'angelo era tema dibattuto nella teologia medievale("de sexu angelorum")e qui viene risolto identificando l'angelo con il maschio, pur se inconsapevole della propria sensorietà-sensibilità. >Tutto il contrario degli angeli praticamente"gay"di certi spot made in Italy... ;D)"metafisica da supermercato", dicevo in quanto la tenue storiellina(la"favola bella"per citare il famoso"Vate..."zuccherosa e delicatamente univoca ci fa vedere come i due piani restano incomunicabili-Thomas de Aquino e tutta la scolastica saranno pur contenti, anche se(ritengo)l'operina non piacerebbe loro molto... Dei due interpreti s'è detto, dove bisogna ricordare che neppure un decennio dopo Cage sarebbe stato un motociclista che ha venduto l'anima al diavolo...Ruoli intercambiabili?Al cinema, in specie USA sì, ma... Bei paesaggi, natura in "fiamme"cromatiche, fotografia adeguata, qualche scena ritornante, come quella degli angeli che aspettano, forse la"metamorfosi"in una sorta di spiaggia a-localizzata e, diremmo, a-temporale. Poteva toccare di meglio, ma... El Gato
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