Alessandra Levantesi
La Stampa
Per introdurci a una delle personalità artistiche più spregiudicate dell’Ottocento, il regista Brian Gilbert ci prende in contropiede. Infatti, tralasciando infanzia, adolescenza e studi, Wilde (1854-1900) comincia dal viaggio americano (1882-83), mostrando a sorpresa il futuro astro dei salotti letterari londinesi nella cornice di uno scenario western; e riattacca sul matrimonio con la dolce Costanza (1884) e la successiva nascita dei due figli, cosicché lì per lì sembra che dello scrittore simbolo dell’orgoglio gay ante litteram lo sceneggiatore Julian Mitcheil voglia paradossalmente dimostrare la “normalità”. [...]
di Alessandra Levantesi, articolo completo (2582 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 23 dicembre 1997
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