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"On the Days of Christmas"(James Frwwley, ispirato più che tratto da un romanzo di Trisha Ashley, 1997(è uno di quei"Christmas-Movies", anteriori al 2000(sempre che il riferimento simolbico, anche se non millenaristico abbia un senso reale)che lasciano in qualche modo il segno. UN furtarelllo in un supermeket nei giorni di festa in qualche modo viene "perdonato"per volontà "superiore"(si intende"Santa Claus", senza voler scompodare il"Grande Capo di tutto")e la situazione familiare di partenza abbastanza traballanete viene ristabilita, anche contro la volontà iniziale di un proprietario dello stesso emporio, decisamente orientato in senso molierano-dickensiano, ossia con un'impronta che ricorda rispettivamente"L'Avare"e lo Scrooge di"A Chrstmas Carol". Sarà anche la bravura degli/delle)interpreti, con in prima fila Mark Russalo e Mary Staurt Matherson, ma non solo, in quanto tutti gli altri sono decisamente all'altezza del ruolo, anzi anche di più, ma il film non solo"funziona"e"tira", come si suol dire, ma è incisivo, riuscendo ad essere efficace e non solo per quell'elemento "laromoyant"che in gneere è per il "grosso pubblico"la presenza di una bambina, naturallter"fragile"e bisognosa di protezione educativa. Decisamente è proprio anche il piglio del regista Frawley che sa coniugare elementi comici e drammatici, ritmo e riflessione e quella giusta, necessaria vena patetica che in questi casi è comunque indispensabile, dove la direzione degli attori viene ad essere elemento trainante, in un film che deve evitare, appunto, di calcare troppo sul pedale del patetismo, senza per questo finire all'opppsoto, ossia in una dimensione di comicitù incontollata, che chiaramente non avrebbe alcun senso. Non per dimenticare gli altri/le altre, ma direi che almeno il nome di Howard Hesseman vada decisamente ricordato, a simboleggiare un cast veramente valido, ma al tempo stesso ben diretto, dato che abbiamo iflm con grandisismi intepreti che però"si sprecano"in film nei quali la regia sembra essere assente, dunque avere un esempio del contrairo è invece particolamente importante e lodevole. Oltre a tutto, il fim sfugge completamente a una certe retorica da cliché del film natalizio, che negli ultimi vent'anni circa sembra invece essersi instauraot nel genere, soprattutto(ma non solo)nell'ambito dei TV-Movies. El Gato
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