Gian Luigi Rondi
Il Tempo
Fabio Carpi continua con il suo cinema nobile e alto a meditare e a far meditare sulla vecchiaia: come nell’Età della pace e in Barbablù, Barbablù. Oggetto della sua osservazione, oggi, è un grande ed anziano scrittore cieco (parafrasi alla lontana di Borges) che, smesso ormai di scrivere, gira il mondo tenendo conferenze sulla sua opera. Lo accompagna una donna giovane che ha finito per sposare anche se ne accetta le infedeltà e se, in occasione di un suo amore per un torero, ha quasi spinto all’adulterio, paternamente conquistato per un momento dall’ardore giovanile dell’altro. [...]
di Gian Luigi Rondi, articolo completo (2574 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 4 maggio 1997