Funny Games |
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Un film di Michael Haneke.
Con Susanne Lothar, Arno Frisch, Frank Giering, Ulrich Mühe
Thriller,
durata 103 min.
- Austria 1997.
- I Wonder Pictures
uscita lunedì 11 dicembre 2023.
MYMONETRO
Funny Games
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Muore prima l'uovo o la gallina?
di mario contiFeedback: 0 | altri commenti e recensioni di mario conti |
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domenica 20 settembre 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tutto è gratuito. La violenza, naturalmente. Il parlare e filosofare a vuoto, senza un perchè. Il ferire, lo sbeffeggiare, l'uccidere. Le filastrocche da bambini, del tempo in cui non ci si cura della morte, e quindi la si può anche dare. Ma hanno forse un senso i quiz musicali che sanno di reiterato "dejà-vù" estivo? Il riassettare una barca, attendendo che passino giorni sempre uguali, lindi, ordinati, nella meritata quiete delle vacanze? Il molto borghese filetto che "basterà per una settimana" e dà la misura dell'opulenza che si richiude in se stessa? Se la vita può diventare un incubo, all'improvviso e senza preavviso, forse è il caso di chiedersi dove di quell'incubo si siano scorti i prodromi; in quale anno, in quale circostanza, sotto quali fattezze e sembianze amiche. Oppure basta cercare un telecomando (naturalmente non funzionante) per riavvolgere il nastro, fare finta di niente, provare a continuare, a scrollarsi di dosso le scomode maschere di vittime e/o carnefici. O, ancora, dopo aver assistito alla fine violenta dell'unico figlio, provare reali conati di fame, tentare l'ultimo collegamento con l'esterno, non prima di aver speso alcune ore (le ultime?) alla ricerca di un phon che asciughi un telefono fradicio. E poi, una volta accortisi del proprio destino (che abbia o no le facce gentili dei ragazzini in guanti bianchi - così da meglio apparecchiare e servire l'incubo -), ad esso si va incontro e ci si abbandona, senza più urli e lamenti che nessuno sentirà. Perchè non vuole, non può, o solo perchè sarebbe inutile. C'è la vita e la morte, e non esiste rimedio. Nè esistono polizia, riscatto,catarsi, lieto fine. La ruota gira e riprende da poche, stupide uova (che, pur forse nate dopo la gallina, non è detto moriranno più tardi). Il film di Haneke non è solo un fatale divertissement. E'anche e soprattutto una pellicola dall'elevato spessore morale. Perchè ci mette di fronte e ci costringe a fare i conti con quel senso di morte che non può che pervadere ogni nostra azione e relazione e che ci sforziamo di allontanare fingendoci contenti, tranquilli, soddisfatti, come dopo aver indovinato chi cantava in quell'opera lirica.
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