Trainspotting |
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Un film di Danny Boyle.
Con Ewan McGregor, Robert Carlyle, Ewen Bremner, Kelly MacDonald.
continua»
Titolo originale Trainspotting.
Drammatico,
durata 115 min.
- Gran Bretagna 1996.
- Medusa
uscita lunedì 19 agosto 2024.
MYMONETRO
Trainspotting
valutazione media:
4,22
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Trainspotting: la droga sotto processodi Marco BellaniFeedback: 200 | altri commenti e recensioni di Marco Bellani |
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venerdì 26 luglio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
“Non riuscirai mai a capire una persona finchè non provi a metterti nei suoi panni”: muove da questo concetto, tradizionale cliché della storia del cinema drammatico (basti ricordare “To kill a Mockingbird”, 1962), la ricerca di Boyle nella presentazione dei 4 personaggi di Trainspotting. Film coraggioso che segue le disavventure di un gruppo di amici tossicodipendenti in una decadente Scozia di fine anni ’80. Il coraggio sta nel metodo: perché il regista non condanna subito e non denigra a priori la vita “senza vita” di Mark e la sua banda, ma come un giudice davanti a due imputati, mostra prima le ragioni delle parti, chi si droga e chi no, le ascolta, ci riflette con pazienza e solo alla fine esprime il giudizio, non meno inflessibile pur se a lungo meditato. E così la sua giuria (noi spettatori del film), si ritrova in quel processo con tutti gli strumenti necessari per adottare il punto di vista INTERNO dei protagonisti – l’unico valido per capirli e poterli giudicare davvero. Si parte allora da Edimburgo, con la voce narrante del giovane Renton, che difende la causa della droga, perché lavoro, carriera, famiglia, buona salute e colesterolo basso comportano affanni, stress e problemi che non esistono quando una sola (falsa) risposta può risolverli tutti, cancellandone il pensiero: l’eroina. Si arriverà a Londra con lo stesso monologo, svuotato di ironia, e riflesso di un Renton ora maturo e conscio che quei valori che prima derideva sono in fondo gli stessi per cui vale la pena di battersi. Proprio qui Trainspotting diventa anche film di crescita, iniziazione, riscatto e insegnamento: nella vita non c’è didattica migliore di quella derivante da un errore. Ecco perché un ragazzo di oggi incastrato nella droga vedrebbe il proprio sbaglio sull' esempio di Mark Renton: perché a mostrarglielo è chi, da quella trappola, ebbe la forza di saltar fuori.
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