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All'inizio sembra il classico film di rapinamento per giunta con il protagonista (Mel Gibson) di un riccone senza scrupoli contro un gruppo in cui i soldi sono l'unica cosa importante. Fin qui, niente di veramente bello, anche se la scena del rapinamento iniziale mi piace, comunque non sembra cambiare le carte in tavola, ma qualcosa scatta.
Il padre del figlio rapito decide di sua spontanea volontà di mettere una taglia sui rapitori comunicandolo attraverso la televisione.
Tutto finalmente inizia a prendere piede rivelando di quanto il padre può essere crudele e il rapitore il contrario. A porsi domande normali, ma in una situazione del genere sono folli. L'ansia si sente per tanto tempo. La cosa migliore del film è proprio la scena centrale in cui il protagonista e l'antagonista riescono a far uscire allo scoperto la loro follia e a scatenarla. Tutto questo con un inseguimento finale ben gestito.
Ma... c'è sempre un ma. Qui due, a tal punto da rendere il film in qualche classico.
L'inizio procede troppo per le lunghe con dialoghi noiosi. La scena della taglia parte un po' troppo in ritardo e così si crea la prima parte quasi odiosa. Un'altra cosa poco chiara è il rapinamento stesso. Parla di denucia oppure si tratta di denaro? Una logica che parte e poi si perde fino a scomparire senza lasciare traccia. Quindi, alla fine della storia sembra proprio essere i soldi e basta.
Cambia a metà le carte in tavola variando un po'.
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recensioni di critica, pubblico e dizionari.
