Alessandra Levantesi
La Stampa
Oltre a non rispecchiare l’originale Girls Town, il titolo Ragazze di città è parecchio sviante. Infatti il film di Jim McKay, documentarista al suo primo lungometraggio, parla proprio di una «città delle ragazze», intesa come luogo di una problematica presa di coscienza: insomma, siamo in presenza di una sorta di «contro-educazione sentimentale» di ispirazione femminista, ovvero di un oggetto cinematografico dei più rari. In scena tre liceali di razza ed estrazione sociale diversa che giocano a far le dure, ma all’indomani del suicidio di un’amica del cuore si rendono conto di essersi tenuti reciprocamente nascosti i loro veri problemi. [...]
di Alessandra Levantesi, articolo completo (1972 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 18 ottobre 1997