Fargo

Sono d’accordo con chi dice che Fargo gioca ad opporre la normalità del bene alla normalità del male. Da una parte abbiamo infatti i “cattivi” per eccellenza (i “criminali” Carl e Gear), che rappresentano il male. Il primo è isterico e superficiale, cattivo per scelta. Il secondo è silenzioso e profondo, cattivo per natura. Stanno dalla stessa parte, ma non c’entrano niente uno con l’altro. Il primo è convinto di essere intelligente (la mente del gruppo), il secondo fa finta di essere stupido (il braccio). Il realtà il primo appare sin da subito già morto, mentre il secondo appare mai nato. Uno esce con facilità dallo schermo, con un sorriso rivolto verso l’alto, mentre l’altro vi entra a fatica, con lo sguardo rivolto verso il basso. Dall’altra parte abbiamo i “buoni” per eccellenza (le due “madri”, la moglie di Jerry e la poliziotta Marge). La prima (come Carl) è isterica e superficiale, buona per scelta. La seconda (come Gear) è silenziosa e profonda, buona per natura. In mezzo a questa coppia di poli opposti, simmetrici e diagonali, gira il film, ossia il personaggio di Jerry, che guida entrambe le macchine, quella del bene e quella del male, sotto la statua impassibile del patrono, Dio spettatore della commedia e tragedia umana. Lo scontro tra il bene ed il male avviene poco prima della fine del film: Jerry, che ha scelto il male, si sente braccato e, seduto di fronte a Marge dal concessionario, si spaventa ed ... interrompe Marge mentre lei sta parlando. A quel punto, Marge, per la prima ed unica volta nel film, cambia espressione e … reagisce. Estrae la sua pistola (lo sguardo) e fulmina Jerry, con una sola pallottola (una frase): “Signore, non è il caso che faccia l’antipatico con me (fantastico!), sto facendo solo il mio dovere”. Qui esce il messaggio del film, che è un messaggio (come tutti i bei film) di speranza : ognuno può fare quello che vuole ma nessuno può fermare il corso del bene. Il bene, ossia il “dovere” di Marge, non arretra mai, va sempre avanti, sopra ogni cosa, sia esso una violenza, un omicidio oppure un semplice sopruso. Alla fine, il bene ed il male si trovano uno di fronte all’altro, separati da una grata di metallo, dentro la macchina di Marge. Lì viene fuori la cruda realtà, la loro opposizione, la loro inconciliabilità, la mancanza di ogni senso, che molti critici hanno pensato fosse il messaggio del film. Ma non è vero, al di là di ogni senso, il messaggio del film è ben altro ed è stato già detto … ed ecco infatti apparire in lontananza, oltre il bianco e la nebbia, con la musica che avanza, non una … non due … ma TRE macchine, dei buoni!