Screamers - Urla dallo spazio |
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Un film di Christian Duguay.
Con Peter Weller, Jennifer Rubin, Roy Dupuis, Andy Lauer, Charles Powell.
continua»
Titolo originale Screamers.
Fantascienza,
durata 107 min.
- USA, Canada, Giappone 1995.
MYMONETRO
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Intelligenze artificiali assassine
di MoviemanFeedback: 4270 | altri commenti e recensioni di Movieman |
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lunedì 29 giugno 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Le intelligenze artificiali, nell’ambito della narrazione fantascientifica cinematografica e letteraria, vengono sempre connotate da una certa dose di ambiguità: rappresentano, sia pure con mille varianti, entità imprevedibili che potrebbero acquisire una loro autonomia e sfuggire, qualche volta nel bene e molto più spesso nel male, al controllo dei loro creatori, cioè gli uomini. “Screamers” non fa eccezione: le creature meccaniche al centro di questo film sono ribelli e letali, sono capaci di fare veri e propri bagni di sangue, lanciano urla stordenti (il lavoro sugli effetti sonori è ottimo), usano una psicologia sottile per cogliere il nemico di sorpresa, sanno costruire altri loro simili e, come se non bastasse, hanno pure imparato a mimetizzarsi fra gli esseri umani. Insomma, non sono proprio una compagnia raccomandabile, ma (in compenso) con loro non ci si annoia. La storia si svolge nel futuro, in piena colonizzazione spaziale. Due fazioni nemiche si contendono un pianeta, Sirius 6B. Il pianeta è stato ormai reso (quasi) invivibile da una guerra atomica scatenata dalle suddette fazioni, decise a contendersi una preziosa sostanza minerale presente su di esso. Per vincere la guerra, una delle due fazioni ha costruito gli screamers, robot veloci e muniti pure di lame. Sul pianeta, al comando di uno sparuto gruppo di militari, c’è il comandante Hendricksson. Un giorno i soldati ricevono un messaggio: le due fazioni hanno raggiunto un accordo e c’è da confermare il trattato di pace con gli ex-nemici. Tuttavia, qualcosa non quadra: poco dopo, un velivolo nemico precipita proprio accanto alla base. Dopo aver salvato l’unico superstite, il soldato Jackson, da un attacco degli screamers, Hendricksson e i suoi uomini scoprono che il mezzo trasporta una testata nucleare: la guerra non è, quindi, finita ed il messaggio sembra essere un inganno. Nonostante tutto, Hendricksson è stufo della guerra e, deciso a negoziare ugualmente la pace, si avvia verso la base nemica portandosi dietro Jackson. Una volta giunti a destinazione, i due fanno una preoccupante scoperta: i superstiti nella base (nella quale i robot hanno fatto una vera e propria strage) li informano che gli screamers hanno imparato a nascondersi sotto sembianze umane e, di conseguenza, non ci si può fidare di nessuno. Metto le mani avanti: “Screamers” è un poco al di sotto di due capolavori come “Blade runner” (con il quale condivide la fonte di origine, lo scrittore Philip Kindred Dick) e “La cosa” (a cui è accomunato, fatte le debite differenze, da un’atmosfera paranoica fondata sul sospetto che l’altro possa essere, sotto le apparenze umane, il nemico) , ma ciò non gli impedisce di essere un intelligente e notevole incubo fantascientifico. Anzi, l’artigiano Christian Duguay e lo staff che lo aiutò, realizzarono, nell’ormai remoto 1995, un film sottovalutato (molto, perfino troppo), realizzato con una certa eleganza visiva (la fotografia è suggestiva) e dove non mancano momenti inquietanti capaci, ancora oggi, di suscitare qualche brivido (gli screamers usano la pietà, non vi racconto con quali metodi, per adescare le proprie vittime ed è questa l’idea più inquietante). Sotto le sembianze di un puro film di intrattenimento, la pellicola è un’opera degna della fantascienza più matura: la visione del futuro che offre è, forse, eccessivamente pessimista, ma è anche piuttosto credibile (guerre, colonialismo e armi di distruzioni di massa sempre più pericolose continueranno ad esistere anche nel futuro) e problematica (che cosa potrebbe succedere se le intelligenze artificiali si umanizzassero?). Ovviamente, non basta un complesso discorso di fondo per fare un bel film: ci vuole anche professionalità , per realizzare un lungometraggio che sia almeno notevole e, quindi, divertente. Questo film lo è: riesce a sfruttare bene gli interni (è notevole il lavoro scenografico nella rappresentazione della base nemica, labirintica al punto giusto) e gli esterni (belli i “campi lunghi”), gli attori fanno il loro dovere e le musiche di Normand Corbeil non sono affatto male (drammatiche, ritmate e perfino angoscianti, dove la storia lo richiede, al punto giusto). Una segnalazione a parte meritano gli effetti speciali che, questa volta, sono pochi ma necessari (qui sono gli effetti al servizio della storia e non viceversa, come troppo spesso avviene) e anche piuttosto efficaci, considerando il basso budget. La sceneggiatura presenta qualche passaggio che, di primo acchito, potrebbe sembrare contraddittorio: invece bisogna rivederlo più volte per capire quanto il “piano” di queste intelligenze robotiche è logico (dato il fine bellicoso). Infine “Screamers” non difetta di colpi di scena, non gli manca la fantasia e nemmeno il ritmo, perché alterna sapientemente scene d’azione ad altre in cui i tempi morti sono carichi di ottima tensione. Allo spettatore (se poi piace oppure no, dipende dai gusti personali) non resta altro che accogliere l’invito a partire con l’astronave dell’immaginazione per atterrare sul pianeta Sirius 6B e godersi un solidissimo b-movie fantascientifico molto più inquietante, intelligente e divertente di tanti altri esponenti più acclamati di questo genere.
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