Alessandra Levantesi
La Stampa
Nato all’ombra del Sundance Institute di Robert Redford, che a giochi fatti si sarà pentito dell’appoggio, Mr. Destiny dell’esordiente Jack Baran si risolve in un pastrocchio senza capo né coda. Eva-so dal penitenziario, Julian (Dylan McDermott) è salvato nel deserte da un fantomatico personaggio che si presenta con l’enigmatico nome di Johnny Destiny: lo impersona Quentin Tarantino, molto strombazzato nella pubblicità per una partecipazione che farebbe meglio a minimizzare nella sua filmografia. [...]
di Alessandra Levantesi, articolo completo (1853 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 29 agosto 1995
Alessandra Levantesi