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Mi rendo conto del fatto che le valutazioni estetiche e poetiche sul cinema non possono premiare questo film come"capolavoro"; forse, però, anche i criteri che stanno dietro tali valutazioni, che le orientano, andrebbero rivisti. Se il tèlos, il fine vero di una valutazione è anche la produzione di senso(incluso il nonsense, Deleuze docet), allora l'amicizia, che è più di questa/questo, la sinergia totale tra il ragazzo e il bellissimo "Jellow Dog"dovrebbe essere posto al di sopra di capacità tecniche, comunque ben presenti anche in questo film. Non si capisce(o invece si capisce fin troppo bene...) perché vengano ancora premiate pellicole inneggianti(magari subdolamente, come in genere avviene)alla caccia(penso ai vari premi dedidati ai"FIlm per la montagna")mentre un film come questo sia stato(ha ormai quasi vent'anni)se non passato sotto silenzio, proposto poco, in modo quasi mai adeguato, sostanzialmente relegato in una posizione di second'ordine, in quanto non rispondente ai criteri commerciali che fanno il successo di un film(violenza, pubblicità, sesso anch'esso violento, power etc.). Su tutto questo credo valga almeno la pena di riflettere. El Gato
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