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Rath è un killer su commissione, incaricato di un omicidio, che viene però anticipato da un "collega" in forte ascesa, Bain, più giovane e adrenalinico, quasi isterico. Tra i due inizia un duello nel quale si inserisce una donna che rath aiua nella consapevolezza di divenire lui stesso il bersaglio di Bain. Film noioso, poco ritmato, un noir che parla di spionaggio in termini molto convenzionali e prevedibili, con attori che non sembrano convinti e la loro scarsa convinzione si riversa sui personaggi che interpretano che appaiono bolsi e altrettanto poco convincenti. Helgeland e i Wachowski scrivono un astoria confusa che fa acqua da parecchie parti, con un adurata eccessiva e un solo momento interessante e en congegnato, la resa dei conti all'interno dell'albergo abbandonato. Donner dirige anche bene uno script assolutamente inadeguato in cui inseguimenti ed esplosioni appaiono ben fatti ma la commistione di generi (noir, thriller, action e sentimenti) risulta confusa e superficiale e il talento di Donner (e della Moore) appare sprecato mentre Stallone e Banderas sembrano a loro, avendo in precedenza interpretato ruoli simili. Per i due protagonisti prove agli opposti: Sly recita un pochino dimesso, sottotono, Banderas è invece carico a pallettoni, anche troppo, ma è l'unico capace di dare un minimo di slancio e scossa alla storia.
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