paolo ciarpaglini
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martedì 28 agosto 2007
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grandi donne..
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Non comprendo affatto l'analisi volutamente, quanto inutilmente radiografante ed 'istruttiva' della critica, ma ne condivido infine il sapore positivo che ne scaturisce. Mi chiedo perchè come il critico fece a suo tempo, ci sia bisogno di uno 'stato di famiglia' per comporre una recensione. Date, citazioni a non finire, comparazioni fuoriluogo quanto inutili con i film predecessori. Il discorso è: romanzo-film, questo è il punto, il fulcro su cui deve ruotare 'la critica'. Invece come spesso accade, si tuffa in lezioni, quasi a voler far sentire e cospargere il tutto, di una sapienza che non ha ragione d'esser citata. Cosa c'entrino gli indiani d'America poi è un mistero. Il fatto che le due vicende storiche vivano dentro lo stesso tempo, cosa significa?.
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Non comprendo affatto l'analisi volutamente, quanto inutilmente radiografante ed 'istruttiva' della critica, ma ne condivido infine il sapore positivo che ne scaturisce. Mi chiedo perchè come il critico fece a suo tempo, ci sia bisogno di uno 'stato di famiglia' per comporre una recensione. Date, citazioni a non finire, comparazioni fuoriluogo quanto inutili con i film predecessori. Il discorso è: romanzo-film, questo è il punto, il fulcro su cui deve ruotare 'la critica'. Invece come spesso accade, si tuffa in lezioni, quasi a voler far sentire e cospargere il tutto, di una sapienza che non ha ragione d'esser citata. Cosa c'entrino gli indiani d'America poi è un mistero. Il fatto che le due vicende storiche vivano dentro lo stesso tempo, cosa significa?. Questo film dipinge in modo fiabesco, quanto gradevole e delizioso, la storia di una famiglia. Se vogliamo parlare dei 'pellirossa', non sarebbero sufficenti neppure dieci, mille film probabilmente per raccontare e pentirsi del nostro passato. Comunquue, attrici semlicemente perfette, tra cui svettano per l'incredibile bravura e magnetismo Whinona Ryder e la piccola 'hanfant prodige' Kirsten Dunst, neppure nominata dal critico!. Quando la piccola Kirsten 'cresce', ed esce di scena, bhè resta ben poco di quella bambina deliziosa, vivace e piena di carattere nonostante i suoi pochi anni. E questo credo sia anche, l'unico neo del film; in 4 anni la piccola cresce di almeno dieci, o sbaglio?. Ma ciò fortunatamente, non intacca lo stupendo dipinto che man mano prende forma. Per fortuna che la Ryder era già sufficentemente 'grande', perchè la sua bravura è impareggiabile, ed è lei che praticamente sostiene tutto o quasi, l'intero film. Da vedere e rivedere. Rasserena, fa sognare, commuove ed è magicamente interpretato.
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elgatoloco
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venerdì 26 marzo 2021
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notevole traspsizione dle romanzo
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"Little Women"(Gillian Armstrng, dal romanzo di Louisa mary Alcott, screenplay di Robin Swicard, 1994)è la terza, terzultima trasposizione del celebre romanzo parzialmnete autobiografico, che racconta di una famiglia particolare(genitori seguaci di Raph Waldo Emerson, del suo"trascendentalismo", dove le figlie-quattro-di una madre forte, Susan Sarandn e di un padre impegnaot nella guerra di secessione, crescono generose verso il prossimo, nonostante la oro esrema povertà, che però non è miseria,;impazienti di sposarsi, salvo una, che brama di diventare scrittirce, che sogna il successo ma anche di contribuire al non ricco bilancio familiare.
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"Little Women"(Gillian Armstrng, dal romanzo di Louisa mary Alcott, screenplay di Robin Swicard, 1994)è la terza, terzultima trasposizione del celebre romanzo parzialmnete autobiografico, che racconta di una famiglia particolare(genitori seguaci di Raph Waldo Emerson, del suo"trascendentalismo", dove le figlie-quattro-di una madre forte, Susan Sarandn e di un padre impegnaot nella guerra di secessione, crescono generose verso il prossimo, nonostante la oro esrema povertà, che però non è miseria,;impazienti di sposarsi, salvo una, che brama di diventare scrittirce, che sogna il successo ma anche di contribuire al non ricco bilancio familiare. Si sposerà anche lei, ma...una dele sorelle muore di scarlattina, allora malattia pericolosissima, vista la carenza di cura, se contratta in età non più infantile. . La regia di Armstrong è decisamente "preziosa"per l'accurateza analitica e di ricostruzione ambientale, architettomica, comunque ai dettagli, con la scelta di una"totale"nella csa della famiglia, una scelta detcisamente anticonvenzionale quanto efficace. Certo, se ne ricavava unauccurata ricerca storico-documentarie, ma anche l'attenzione all dramma, dove le quattro figlie, Wynon Rider, TRrini ALvarado, Clarie Danes, Krysten Durst, mai soffocate, ma anzi incoraggiate dalla madre , resa da Susan Sanrandon, nonostante qualche capriccio e lirigio, crescono belle e intelligenti(più o meno, certo, come ovvio), in una sinergia che la vede confrontarsi , come"fatale"con sè e con il mondo, dove il"mondo"è, in un'epoca in cui le ragazze"dovevano"spoarsi presto avendo a disposizone una dote(un vero cruccio, viste le condizioni ecoomiche), il futuro marito. . Notevoli, come interpreti maschili, in un film-come nel romanzo, peraltro-decisamente al femminile, le prove di Gabriel Byrne e di Christian Bale, che si confrontano con la dominanza femminile, del resto necessaria e"necessitata". Forse la traspozione più recente, del 2019, arricchrtà una serie, quella delle trasposizoni filmiche di celebri romanzi, ma dimostrerà allo stesso tempo che la scarsità di idee da parte di soggettisti e sceneggiatori è decisamente in crescita ulteriore. Ispirarsi ai"classici"(variamente intesi)può essere arricjchente, ma forse è meno facile affermaro quando le trasposizioni filmche si susseguono quasi"incessantemente". E qui, come in altri casi, una"modernizzazione"è impossibile. El Gato
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