E' la prima volta che decido per il massimo dei voti ma devo dire che ho vistoquesto film più volte e non riesco a trovargli un difetto, anzi ogni volta l'apprezzo ancor di più. Ottimi gli attori, splendida Rena Owen, un storia che racchiude tante storie e che non si riesce a dimenticare facilmente. Film durissimo che non ci risparmia niente del degrado e della violenza in cui vive la comunità nei sobborghi di Auckland dove sembra prevalere come valore solo quello della forza fisica e, per quanto riguarda i giovani , dell'appartenenza ad una gang nel tentativo di distinguersi dai loro padri attraverso un comportamente eccessivo e trasgressivo che è tale solo in apparenza in quanto alla fine ricadono nello stesso vortice di violenza e rabbia sterile .Bella la storia del riscatto del maschio più piccolo che ritrova, grazie ad un educatore degno di questo nome, l'orgoglio delle proprie origini e il desiderio di riconquistare una dignità che si porta dentro senza averlo mai capito prima." Il mio tatuaggio lo porto dentro di me" riponde al fratello maggiore che è stato "iniziato" e "marchiato" su tutto il viso dai componenti della Gang.
E' necessario il sacrificio della piccola Grace stuprata nell'atmosfera di violenza promiscuità e ignoranza da cui è quotidianamente circondata per far aprire definitivamente gli occhi alla protagonista e farle capire che è preferibile la morte ad una vita che non considera degna di essere vissuta nè per lei nè per i suoi figli.
L'orgoglio del riconoscersi nelle prorie radici, smarrito da tempo riaffiora intatto e la porta ad allontanarsi dal marito. Henk invece rimane quello di sempre, senza raggiungere un minimo di consapevolezza dimostrando così di essere davvero soltanto " discendente di schiavi" ed accentuando la fierezza di Beth che prefrisce trasferirsi con tutti i suoi figli nel villaggio da cui proviene, in un luogo dove le tradizioni e la dignità di un antico popolo non si sono giustamente mai perse.Ci sarebbe molto altro da dire su questo film: la dolcezza dei fratelli nel commiato a Grace, l'abbruttimento e la brutalità del tentativo di Jake di abbattere l'albero a cui sua figlia si è impiccata che lui chiama " maledetta bestia"non riuscendo a capire che è la bestia che in lui che dovrebbe essere abbattuta. Bellissima la frase finale : "Il mio Popolo aveva un orgoglio, un'anima, se la mia anima è riuscita a sopravvivere a 18 anni di vita con te riuscirà a sopravvivere a tutto."
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