Little Odessa |
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Un film di James Gray.
Con Maximilian Schell, Tim Roth, Vanessa Redgrave, Edward Furlong
Drammatico,
durata 92 min.
- USA 1994.
- Warner Bros Italia
uscita venerdì 28 ottobre 1994.
MYMONETRO
Little Odessa
valutazione media:
3,10
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un esordio che convince, ma a metàdi Francesco2Feedback: 41690 | altri commenti e recensioni di Francesco2 |
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giovedì 3 novembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un Leone d'Argento diviso in tre, ma fu sempre una menzione: perdipiù per l'allora ventiseienne James Gray, che con "Little Odessa" nel lontanissimo '94 debuttò dietro la macchina da presa, prima di realizzare dignitosi film come "I padroni della notte" e "Two Lovers", divenuto per alcuni un picolo culto. Non manca in effetti una regia compatta, che evita -abbastanza- le scene madri, e che mostra già una sicurezza di base, guardando forse a certi certi "Gangster-movie", se così si può definirli. "Casinò" ancora non c'era, ma esempi del genere, non tutti conosciuti veramente da chi scrive, non mancavano di certo. Viene però da chiedersi anche - E soprattutto, naturalmente- quali contenuti racchiudesse la cornice (abbastanza) ben disegnata. Diciamo subito che il personaggio di Roth, qui forse non in una delle migliori sue interpretazioni, non è tagliato con l'accetta, tanto che ad un certo punto dice al fratello (Minore, perdipiù): "Puoi essere meno forte, in certi momenti": ed anche il ragazz(in?)o stesso può suscitare simpatia, anche se non è (Sicuramente) la prima figura di questo tipo: un ragazzino che fa certe cose prima del tempo, partendo dalla sigaretta per arrivare, purtroppo, a scelte più gravi. In compenso figure (relativamente) marginali come i genitori non convincono, un pò di suo un pò dato l'ambiente in cui vivono Vivono?(Di loro non sappiamo praticamente nulla, a parte la scontatissima considerazione che la "vita" della Redgrave è ormais opra un letto). Soprattutto, poi, il messaggio di fondo lascia qualche dubbio. Pur con le (potenziali) buone intenzioni, il giovanissimo regista insinua il sospetto di non lasciare un messaggio particolarmente nuovo ed approfondito, nel mettere in scena una tragedia che tocca varie sfumature ( Almeno due: il ruolo di maledetto irredemibile, che avvolge anche gli altri nella maledizione che lo caratterizza, ed il crollo, almeno parziale, del suo microcosmo familiare).
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