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"The Man without a face"di e con Mel Gibson, da un romanzo di Isabelle Holland, è certamente il miglior film dell'attore-regista, decisamente meglio del film"The Passion of Christ"(2004). In esso il tema dell'ipercompensazione, ossia il ragazzo che, causa difficili(ed è un eufemiismo)condizioni familiari, deve superare l'esame per entrare all'Accademia militare di West Point(mito per molti cittadini USA di orientamento conservatore e oltre, dove Gibson è senz'altro della partita, della scrittrice Holland non so dire)e ce la fa, anche con l'aiuto -amicizia(da non equivocare, il termine)di uno"strano"insegnante, Mc Leod, che è lo stesso Gibson(più bravo del solito), dove il tema dell'amore(cfr., però sopra)è tema pedagogico di fondo, che va da Platone a Sant'Agostino a Gentile(un tema senz'altro totalmente"afascista"nel pensiero del filosofo...)tra docente e discente è sviluppato fino all'ennesima potenza, per cos^ dire. Ma Mc Leod ha il volto deformato(da qui il titolo di romanzo e libro), a causa di un incidente subito in auto quando era in compagnia di un allievo, il che dà la stura a malingnità, ma anche ad accuse, ambigue e infamanti, di pedofila, IL ragazzo ce la fa all'esame, anche dopo che l'insegnante s'era"ritirato"dalla consulenza... riproponendosi, poi, "dietro le quinte"a esame superato. Potremo citare, come ho fatto modestamente all'inizio, il tema adleriano(ma riletto in stile USA)della compensazione/ipercompensazione, ma sostanzialmente l'itinerario del ragazzo Charles è parallelo(magari non sempre rigorosamente come vuole la geometria euclidea)con quella di Mc Leod, è un itinerario di crescita, da"Bildungsroman"anche in stile yankee, appunto. Anche la componente"gotica", "misterica"nel film è rispettata, anzi a tratti evidenziata, anche in virtù dell'interpretazione di Gibson, di Nick Stahl, il ragazzo, di Maragret Whitton, nella parte della madre di questi. El Gato
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