Roberto Nepoti
La Repubblica
Dopo un'altalenante carriera americana e qualche anno di silenzio, il russo Andrei Konchalovsky torna con un film per bambini basato sul balletto di Chaikovsky: senza il balletto, però, ma corredato di musiche e canzoni in funzione d'intermezzi. Bella bambina rampolla della classe dirigente di Vienna all'inizio del secolo scorso, malgrado la sua immaginazione iperattiva Mary si annoia. Poiché mamma, cantante lirica, deve dare spettacolo la vigilia di Natale, Mary e il fratellino Max sono parcheggiati da uno zio eccentrico, che regala loro una casa di bambola e un pupazzo di legno, lo Schiaccianoci. Da qui il film sprofonda nel fantasy: la ragazzina penetra in un mondo parallelo dominato da un nevrotico Re dei Topi (John Turturro, colpevolmente sprecato), che comanda ratti antropomorfi in divisa da nazisti; con l'aiuto di giocattoli animati (scimmie parlanti ecc.), Mary aiuta Schiaccianoci a riassumere forme umane. Un oggetto cinematografico povero nel progetto quanto nella realizzazione, non concepito ma convertito in 3D. Allusioni a Einstein e Freud non rendono più divertente la faccenda.
Da La Repubblica, 2 dicembre 2011
di Roberto Nepoti, 2 dicembre 2011