Le donne non vogliono più |
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Un film di Pino Quartullo.
Con Antonella Ponziani, Lucrezia Lante Della Rovere, Pino Quartullo, Rosalinda Celentano.
continua»
Commedia,
durata 87 min.
- Italia 1993.
MYMONETRO
Le donne non vogliono più
valutazione media:
2,84
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un prodotto strano e atipico...di nick castleFeedback: 17477 | altri commenti e recensioni di nick castle |
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venerdì 6 settembre 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il giovane Luca, bancario alla buona (che sa di yuppie...), sta con Francesca da due anni. Lui vuole un figlio, lei no, lui non è disposto a rinunciare ed è disposto ad averlo con chiunque altra o altre, questo lo fara scontrare con una coppia lesbica che vorrebbe un figlio. Pino Quartullo (che io ho ricordo principalmente per aver doppiato Jim Carrey in "The Mask"), teatrofilo convinto, al secondo film da regista propone una storia un po' rovente (ancora oggi, non facciamo gli ipocriti), per quello che avrebbe da dire, ma Quartullo, ci smazzola un film giocato solamente sulle battute e sulle incomprensioni, per altro riuscite niente da dire, ma di tutte le tematiche e potenzialità che questo film ha, non c'è nè una che Quartullo abbia avuto le palle o la bravura di portare avanti, la questione delle coppie lesbiche è trattata veramente da cani, non senza una buona dose di personaggi stereotipati poi, o la questione delle donazioni del seme, o la fecondazione artificiale, questioni che ancora oggi sono irrisolte, quà vengono trattate come se il problema mai fosse stato posto e parliamo del 1993, non un minimo accenno a tutto il dibattito etico-morale-politico-sociale che avveniva nell'Italia del 1993, in piena Tangentopoli e in pieno post-Anni '80. Ciò non toglie comunque che il film non sia godibile proprio per l'esagerata leggerezza con cui tratta la sua materia narrativa, poi ritroviamo una galleria di belle attrici (quella bambolona di Beatrice Palme, la bionda che balla al bar, chi se la scorda...) che fanno il loro dovere recitando, cosa che non si può dire di Quartullo che un po' cane lo è (e se la tira pure!). Che dire, d'altronde Quartullo ha dichiarato in un intervista di aver fatto il film per togliersi di testa l'idea di avere un figlio, quindi di motivazioni più alte forse non se ne potevano neanche richiedere, questo comunque non lo giustifica. Ricapitolando, il film poteva dare tanto, ma forse a quel punto avrebbe divertito meno, a voi scegliere se accontentarvi e sorridere o scocciarvi e smettere di guardarlo. Io mi pongo al centro, due e mezzo su cinque è il voto. Per inciso la critica lo stroncò di brutto, al pubblico un pochino piacque.
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