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Quando un attore ha un cliche', come per es., nel caso di Eddie Murphy, la risata travolgente di "Beverly Hills Cop", diventa difficile rovesicare tale cliche'inveterato. Ecco allora, in un film come"Boomerang"( Reginald Hudlin, scritto daBarry W.Blaustein e David Sheffiled, ma su soggetto dello stesso Murphy, 1992), che il protagonista-"mattatore"e'un dirigente pubblicitario, playboy per vocazione e in qualche modo anche per"professione", che incappa in una relazione"periicolosa", in quanto si tratta di amore e non solo di una scappatella"sessuale", con due collgehe, tra le quali, fatalmente, dvora'scegliere. E, con un certo tormneto e comunque con milti dubbi, la scelta dovra'farla.... Decisamente qui Murphy rinuncia al cliche', come si e'detto, modernando certi torni, ma il diverimento rimane, dimostrando il fatto che l'attore sa giocare su toni appunto altri, piu'"blandi"ma non meno comici8meglio: di una comicita'diversa, meno"smanccata"), cogliendo il risultaot in modo meno clamoroso, forse intercettando un pubblico meno"ridanciano", ma non meno impirtante, anzi, proponendosi in una vestre nuova, pur senza buttare in mare quanto poteva essere il pssato e la tradizione delll'interprete(da quik credo, i giudizi contrastanti della critica al momento dellluscita del fikm, ormai piu0'di trent0anni fa).... Al suo fianco, stavolta, una brava e bella Halle Barry, allora non esordiente ma quasi, Robin Givens, Grace Jones, Eartha Kitt, David Allan Grier, tutti/e bravisismi/e, in un film quasi toralmente"afroamericano"(ma fino a quando bisognera'fare tali determinazioni e distinzioni? Francamente esse parrrebbero ormai da superare,,,,), Musiche e coreografie sono sempre adeguate. Eugen
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