Alien 3 |
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Un film di David Fincher.
Con Sigourney Weaver, Charles Dance, Paul McGann (II), Phil Davis (II), Lance Henriksen.
continua»
Fantascienza,
durata 115 min.
- USA 1992.
MYMONETRO
Alien 3
valutazione media:
2,86
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Incoerente e spietatodi FabalFeedback: 15069 | altri commenti e recensioni di Fabal |
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venerdì 8 settembre 2023 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Due stelle e mezzo. L'ipersonno degli unici tre superstiti a bordo della Sulaco è interrotto da un cortocircuito: un modulo di salvataggio viene espulso dall'astronave a atterra sul pianeta Fiorina 161. Solo Ripley sopravvive: il caporale Hicks ha il cranio perforato, la piccola Newt è annegata nella criocapsula... Ma un'abrasione di acido sul relitto fa venire un terribile sospetto al tenente Ripley, che ora si trova in una colonia di ergastolani. In questa nuova ambientazione claustrofobica il terribile mostro torna a mietere vittime. La travagliatissima genesi del film, con alle spalle ben quattro sceneggiature diverse, pesa come un macigno sulla credibilità narrativa di Alien 3, costituendone il principale punto debole. Singolarmente funzionerebbe, inserito come sequel dell'ottimo secondo capitolo firmato Cameron, purtroppo no. Troppe incoerenze – perché il Facehugger contagia due individui, come poteva l'uovo trovarsi a bordo della Sulaco, per citarne solo due – e un generale senso di prosecuzione forzata, non necessaria del franchise, macchiano Alien 3 di una ragion d'essere sostanzialmente pretestuosa. La debolezza narrativa è lampante fin dai primi sbrigativi fotogrammi con cui l'incipit vorrebbe mostrare l'aggancio narrativo ad Aliens, senza riuscirci e anzi facendo a pezzi il predecessore. Occorre fare uno sforzo notevole per mettere da parte l'incoerenza di trama e concentrarsi finalmente sul film. Fatto questo sforzo, tuttavia, Alien 3 si rivela un buon sci-fi horror, con alcuni tratti in comune col primissimo capitolo firmato Scott e quasi nessuno con quello di Cameron. L'ambientazione è di nuovo claustrofobica ai massimi livelli: la struttura del penitenziario presenta fasci di tubi umidicci e contorti, catene, stanze fumose con liquami e pesantissimi portelli, come a bordo del Nostromo. Di nuovo il mostro è uno solo, di nuovo si cerca di stanarlo in stretti cunicoli, ma non prima che i protagonisti muoiano dilaniati uno ad uno. La regia di Fincher è cupa, efficace, spietata. Come spietata è tutta l'atmosfera di Alien 3: togliendo di mezzo Newt e Hicks la sceneggiatura toglie, di fatto, qualsiasi concessione all'emotività di Ripley e ai buoni sentimenti. Anche l'unica figura apparentemente rassicurante del penitenziario, il dottor Clemens, (primo e unico uomo con cui Ripley fa l'amore durante la saga), viene subito ucciso dallo xenomorfo. Nessun messaggio positivo, nessuna speranza di redenzione per i protagonisti quanto per la spettatore che, fin dall'inizio, viene letteralmente oppresso da un' aria apocalittica che non presagisce alcun lieto fine. Che infatti non c'è. Buona performance della Weaver che vediamo stanca (non sappiamo se lo fosse se anche di suo, ma comunque funziona), frustrata da una lotta contro il mostro ormai più simile ad una simbiosi e, come tale, destinata a finire soltanto con la morte di entrambi. Bene anche Dance e Dutton. Efficace la colonna sonora.
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