Viaggio all'inferno [2]

Un film di George Hickenlooper, Fax Bahr. Con Dennis Hopper, Martin Sheen, Marlon Brando, Francis Ford Coppola, John Milius.
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Titolo originale Hearts of Darkness: A Filmmaker's Apocalypse. Documentario, durata 95 min. - USA 1991. MYMONETRO Viaggio all'inferno [2] * * * 1/2 - valutazione media: 3,90 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

"Pasangjan": il fiume che ti cambia. Parte terza. Valutazione 5 stelle su cinque

di RONGIU


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giovedì 1 marzo 2012

John Milius: Era come cenare con una famiglia di fantasmi ce n’erano ancora qualche centinaio nelle piantagioni sparse in tutto il Vietnam. Tutti cercavano di convincersi che fosse ancora il 1950, non erano più francesi e non sarebbero mai diventati vietnamiti. Erano sospesi nella storia senza una patria, si tenevano aggrappati con le unghie; in fondo era così anche per noi. Noi avevamo solo più unghie di loro.     
Cap. Willard– Quanto tempo potete rimanere qui.
Proprietario piantagione:Rimanere?
Cap. Willard– Voglio dire…, quando tornerete in Francia.
Proprietario piantagione:Tornare a casa. Ma questa è casa nostra, capitano!
Cap. Willard–  Si…, ma prima o poi…
Proprietario piantagione:No! Capitano. Lei non capisce niente della mentalità francese. Io le ripeto che questa è casa nostra…        
John Milius: Era così che si sentivano i francesi, che erano rimasti lì. C’era una battuta che il francese diceva alla fine – Vede, se ci cacciano di casa vivremo nei fossati. E se…, ci cacciano anche dai fossati, vivremo nella giungla. Capisce, ogni volta puliremo il sangue dalle nostre baionette. Io lo trovo grande.
Proprietario piantagione:Allora lei mi chiede perché vogliamo rimanere qui capitano. Vogliamo rimanere qui perché questa è casa nostra. E’ parte di noi, tiene unite le nostre famiglie, noi lottiamo per tutto questo. Mentre voi Americani, combattete per il più grande niente della Storia.
Francis Coppola: Il nostro budget fu tagliato e così non potevo avere gli attori che volevamo, io ero furibondo di avere un set straordinario, un set costoso, con delle menti straordinarie…, ero molto insoddisfatto della sequenza francese. Per questo motivo l’ho tagliata. – Io sono…, sono molto scontento di questa scena, sono scontento, le luci…, tutto quanto…, leviamocela dalla testa. Dimentichiamoci di averla girata. Questa scena non esiste più.
Eleanor Coppola: n°20 Francis è concentrato su se stesso, in zone che non aveva mai voluto toccare, è una zona di attrito e non può risalire il fiume perché il viaggio l’ha cambiato. Io credevo di osservare tutto quello che accadeva con grande distacco, non mi rendevo conto che stavo viaggiando anch’io e ora non posso tornare com’ero prima e neanche Francis e neanche Willard.
Era come viaggiare a ritroso verso le origini del mondo, quando la vegetazione lussureggiava sulla terra e gli alberi erano enormi, massicci, immensi, altissimi. E ai loro pievi, stringendosi alla riva per via della corrente, si strascicava quel battelluccio sudicio come uno scarafaggio che striscia sul pavimento di un portico. Dove quegli uomini immaginassero sarebbe andato, non lo so. Per conto mio, esso strisciava verso Kurtz.
George Lucas:Francis lavora seguendo molto il suo intuito, gli piace approfittare di tutto quello che succede durante la lavorazione di un film. A Francis piace seguire il flusso delle cose. Quando si lavora in questo modo, si finisce per avere dei problemi, insomma si finisce per trovarsi con un film che a volte è troppo lungo, con un film che non ha una forte linea narrativa a cui tenere ancorato il pubblico.         
Francis Coppola: E quando vieni preso da questa rabbia, Albert…, tu non puoi sapere dove vai a finire, fa quello che ti viene, purché…, si capisca che sei fuori di te, quello che ti pare, e…, ricordati che quello che conta …
Sam Bottoms:\ Lance B. Johnson /  Francis di solito scriveva su questi cartoncini, io ne ho conservati alcuni per ricordo.
Francis Coppola:Allora… (parla guardando i suoi personalissimi cartoncini/appunti)Sentite, quando…, quando la barca comincia ad avvicinarsi arrivano gli uccelli, gli uccelli non sono molti, ma comunque non saranno mai molti, gli uccelli. E allora è meglio che facciamo quattro primi piani. Dunque; Sam, Capo, Martin e tutti gli altri, voi guardate gli uccelli io poi ci metterà il suono, magari che so ne passano  solo tre di uccelli io poi creo l’illusione…
Sam Bottoms:\ Lance B. Johnson /  Uccelli, battelli, dettaglio di merli, barca… ecco, lui lavorava così. Era la sua scaletta delle riprese.
Frederic Forrest:\ Jay Hicks; “Chef ” / Ricevevamo  foglietti su cui c’era scritto…, non so…, “scena sconosciuta, o cose del genere, lui arrivava sul set e nessuno sapeva che cosa avrebbe girato.
Fred Roos\ co-producer / Lui arrivava e per cominciare domandava… - Allora che facciamo oggi.- Avevamo già un piano di lavorazione molto preciso, ma dato che Francis era uno scrittore e quindi  era anche co-sceneggiatore creava le scene sul momento, e se un’idea gli veniva in mente all’improvviso, lui rimaneva alzato tutta la notte a scriverla.
Francis Coppola:Allora senti. Tu cominci a straparlare a dire cose come fuoco, fuoco; andate via, andate via; figli di puttana. Andate via, via da questa barca. State indietro morti viventi, zombi, figli di puttana. Capitano è opera sua…, è il suo inferno…, il suo incubo.
Albert Hall: \ Chief / Io sentivo che Francis, teneva molto agli attori, eravamo le gemme che facevano brillare le sue idee e…, e ogni tanto accettava anche…, anche dei consigli da noi, dei suggerimenti.
Francis Coppola:Perché non dici – vuole ucciderci tutti quanti – Lei è pazzo! E’ diventato pazzo! E’ un selvaggio, un selvaggio pazzo  come quella gente o qualcosa del genere. Avanti di qualcosa del genere.  
Albert Hall:\ Chief /  Questo è il suo inferno! Questo è il suo incubo…, è opera sua. Vecchio alcolizzato, squilibrato. Gran figlio di puttana, bastardo!.
Francis Coppola:Ecco e adesso cerca di dare l’idea che tu- scriviamo (prende appunti) – Lei, è diventato pazzo.
Albert Hall: \ Chief /  Una volta dataci la sua indicazione, noi cominciavamo a improvvisare tutto quello che poteva succedere sul battello.
Sam Bottoms:\ Lance B. Johnson /  Francis ci faceva fare una lista in cui scrivevamo tutte le cose che avremmo voluto far fare ai nostri personaggi. Mi ricordo che una volta chiedemmo di fare una specie di massacro alla Milai, una perquisizione di una barca che andava a finire…, con uno scontro a fuoco e la perdita di molte vite. Volevamo…, ecco; sperimentare una cosa del genere.
Larry Fishburne:\ giovane soldatoTyrone Clean Miller/Credo che il personaggio di Clean dovesse rappresentare fondamentalmente un ragazzino, era questo, era questo che il mio personaggio rappresentava, doveva rappresentare…, tutti i giovani che erano in guerra. Quelli che di quella guerra non ne sapevano niente. Erano stati solo arruolati presi ed usati proprio come carne da cannone per la guerra.
Eleanor Coppola: n°21  Sembra che tutti quelli che sono venuti nelle Filippine, stiano toccando qualcosa che li colpisce profondamente, che sta cambiando la loro visione del mondo o di se stessi. Credo che la stessa cosa dovrebbe succedere a Willard nel corso del film  e qualcosa sta decisamente avvenendo a me e a Francis.
100th Day of Shooting:Uno striscione: Francis congratulation you for the 100 hard and wonderful DAYS of APOCALYPSE NOW
La stampa:Apocaypse when Apocalisse quando?; Apocalypse Forever.  Apocalisse per sempre.
Francis Coppola:Fare un film…, almeno per me, non consiste solamente nello scrivere una sceneggiatura e realizzarla; perché sono assolutamente convinto che la vita, l’esperienza di ciascuno di noi durante la lavorazione, siano elementi importanti e, che…, non c’è dubbio che il regista…, lavori con qualcosa di più che…, che la pura e semplice sceneggiatura e una troupe di tecnici e di attori. Io credo che le condizioni e i rumori dei compagni, le vicende personali che ciascun individuo sta attraversando in quel momento, anche questi sono elementi, che entrano a far parte del film.
Sam Bottoms:\ Lance B. Johnson /  Così tutta la parte l’ho recitata sotto l’effetto della marijuana. Fumavamo un sacco. Vedi…, questa era una cosa che alcuni di noi facevano molto spesso, sul fiume. Hai preso LSD? Certo!. Anche durante le riprese hai preso LSD?Certo.Sul ponte di Olango? Ehm…, No, sul ponte di Olango ho fatto un’altra cosa non molto diversa ma…., io non ho preso acidi. Ho fatto un’altra cosa. Cosa hai fatto? Prendevo le anfetamine allora, lavoravamo molto spesso di notte; io volevo…, volevo essere sicuro di stare sveglio e…, e prendevo anche la marijuana insieme all’alcol, insomma facevamo tante brutte cose. Ci comportavamo male.
Frederic Forrest:\ Jay Kicks  “ Chef ” / Era pazzesco, succedevano cose da pazzi. Tutta l’atmosfera era pazzesca. Era come se non ci trovassimo veramente lì, era come se vivessimo in un sogno o qualcosa del genere. Sul serio. Dicevo  a Francis, io non sono qui, sono nel Montana con Jack Nicholson. Se mi chiedevano :– Dove sei oggi Freddy? Io potevo essere dove volevo. Ti svegliavi la mattina e avevi la sensazione di trovarti altrove. Una delle cose più pazzesche fu quando girammo nella giunga con Martin Sheen e la tigre. E… quella fu proprio…, fu proprio una follia. C’era un tizio con una tigre, anzi una coppia di domatori.  Lui era un tipo strano, aveva una cicatrice, si una cicatrice qui, sulla guancia sinistra. Se la doveva essere vista proprio brutta con la tigre evidentemente.
Monty Cox – Animal Trainer:Si è stato molto dura, e quando una tigre te lo fa per due o tre volte è meglio smettere. Perché una volta che ti prendono la gamba…, le articolazioni di solito, perché normalmente mirano a quelle, allora non cammini per un anno, almeno. Ti viene voglia di lasciar perdere, elimini la tigre e ricominci. Si. Non c’è altro da fare.
Frederic Forrest:\ Jay Kicks  “ Chef ” / Il domatore teneva sempre un maialino legato a una corda in modo che la tigre lo vedesse. E di volta in volta, lo sistemava nei punti in cui Francis voleva che saltasse la tigre. Arrivava e diceva:- Oggi ha molta fama, ha molta fame signor Coppola e vedrà che farà esattamente ciò che lei vuole. Non le diamo da mangiare da una settimana.
Azione! Noi arrivavamo e Francis diceva:\Avvicinatevi alla tigre /.- E noi dicevamo: \Avvicinatici tu, Francis /. Non ho mai avuto tanta paura in vita mia, perché quella era un fulmine. Scappavano tutti di qua di là, da tutte le parti tutti appesi agli alberi. Per me quella tigre è stato il simbolo di tutto il film in Vietnam. I suoi occhi…, erano il segno della follia, ti annullava la volontà, la realtà non esisteva più. Se la tigre ti voleva, eri suo!   
Martin Sheen \ capitano Benjamin L. Willard; narratore / :“Mai lasciare la barca. Maledettamente giusto. A meno che tu non sia pronto per arrivare fino in fondo”.   Mi ricordo che un giorno che ero completamente in crisi perché non capivo più che cosa stessi facendo, andai da Francis e gli dissi : - Io…, io non lo so, non lo so, chi è questo Willard. E lui mi guardò fisso negli occhi e disse : - Sei tu! Chiunque tu sia. Qualsiasi cosa noi stiamo girando in questo momento, quel personaggio sei tu. -  
Eleanor Coppola: n°22 Francis ha fatto un sogno. Era sul set della stanza d’albergo di Saigon con Martin e il consulente dei Berretti Verdi. Nel sogno il consulente diceva a Francis che il personaggio di Martin era sbagliato, non era assolutamente così. Diceva che quei ragazzi erano vanitosi, che si guardavano allo specchio e ammiravano i loro bei capelli e la loro bella bocca. E Francis nel sogno faceva andare Martin allo specchio e gli diceva di guardarsi ammirandosi la bocca. Quando si voltava Francis si accorgeva che Martin era improvvisamente diventato Willard. Francis voleva arrivare al punto in cui avrebbe visto il lato più nascosto di Martin Sheen. E’ la parte che…, avrebbe rivelato i suoi istinti, quella parte di lui che…, che lo avrebbe aiutato a capire come quel personaggio potesse commettere un assassinio.
Francis Coppola:Quando fu il momento di girare quella scena, cominciai a spiegare che volevo poter rendere i diversi livelli di coscienza del bene e del male che sono dentro di noi; e pensavo che quel personaggio avrebbe dovuto fare quelle cose che si ha vergogna di mostrare ma che dentro di noi abbiamo. Insomma Willard, non poteva non avere dentro di se un lato alla Kurtz, diciamo.
Francis Coppola: Ragazzi forza, pronti. Coraggio per favore. Su ragazzi partiamo. Andiamo su, cerchiamo di sbrigarci.
Eleanor Coppola: n°23 La stanza d’albergo era pronta e Martin aveva bevuto qualche bicchiere. In quel periodo non beveva affatto, cominciarono a girare senza dirgli cosa dovesse fare. 
Francis Coppola: Su su, giriamo,e andiamo avanti qualunque cosa succeda. \ Apocalisse 425 prima /
Martin Sheen:La prima scena del film la girammo il 3 agosto, il giorno del mio 36° compleanno. Ero così ubriaco che non mi reggevo in piedi.
Francis Coppola: Guardati allo specchio, Martin. … Bravo, guarda quanto sei bello. … Guardati la bocca, la bocca e i capelli. … Ti senti bello come un attore del cinema. … E ora spaventati, Martin. Spaventati come se scoprissi la bestia che è in te.
Martin Sheen:Ero così ubriaco che non mi resi conto di essere molto vicino  allo specchio. Così lo colpii, lo specchio si ruppe e…, mi tagliai la mano. Francis Coppola: \ Stop. Un dottore / - Francis voleva interrompere e chiamò un dottore. Lì c’era un infermiere, io dissi no!no!no!Continuate, continuate, voglio andare avanti. Volevo affrontare il mio peggior nemico, me stesso. Ero in uno stato confusionale, perché…, io lottavo contro l’altro me stesso, come una tigre. E’ stato difficile per me, è stato molto duro scoprire…, l’altro me stesso.
Eleanor Coppola: n°24 Tutti quelli che erano sul set temevano che Martin potesse lanciarsi contro la macchina o aggredire Francis. C’era molta elettricità nella stanza, poteva succedere qualunque cosa. Stavano entrando nel profondo di una persona, un uomo solo alle prese con se stesso.
Martin Sheen:\ Tutti ottengono tutto quello che vogliono, io volevo una missione. / Finsi di non ricordare molte cose che avevo fatto quella sera. Ma in realtà ricordavo tutto.
Sam Bottoms: \ Lance B. Johnson /Martin è un uomo molto generoso, molto gentile, buono. E’ una persona piena d’amore, è…, molto differente da Willard. E chiedere a Martin di rivelare il lato oscuro del suo carattere, per lui ha voluto dire, chiudersi in se stesso, e…, diventare molto introverso, per riuscire a trovare in sé l’assassino che avrebbe portato a termine la missione e ucciso Kurtz. Io credo che…, credo che Willard è stato il vero responsabile della crisi di Martin.           
Eleanor Coppola: n°24  1 Marzo 1977 -  Alle 2 del mattino Martin ha avvertito un forte dolore al petto, all’alba si è trascinato fino sulla statale dove è stato raccolto da un autobus. Dopo essere stato portato agli uffici di produzione è stato ricoverato in ospedale. Si è saputo in seguito che Martin ha avuto un infarto molto serio, ha ricevuto l’estrema unzione da un prete che non parlava inglese.  

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