Italia - Germania 4-3 |
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Un film di Andrea Barzini.
Con Fabrizio Bentivoglio, Giuseppe Cederna, Massimo Ghini, Nancy Brilli, Giuseppe Battiston
Commedia,
durata 80 min.
- Italia 1990.
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Un tentativo di fuga nel passatodi Giuseppe CappellutiFeedback: 300 | altri commenti e recensioni di Giuseppe Cappelluti |
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lunedì 18 maggio 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Quattro amici, tre uomini e la moglie di uno di loro (ed in passato fiamma degli altri due), si ritrovano in una calda serata dell’estate del 1990 a vedere una replica della Partita del Secolo nella speranza di rivivere gli anni, le passioni e gli ideali della giovinezza. Molte cose, però, sono cambiate nel corso di quei vent’anni, il sogno della rivoluzione socialista in Italia ha ceduto il posto al sogno del capitalismo e della vita all’occidentale nei Paesi che la rivoluzione l’hanno conosciuta, e la fine delle utopie e la necessità di adattarsi ad una vita borghese hanno lasciato dietro di sé uno strascico di illusioni, rancori, conti in sospeso e cuori spezzati. Spinti da questo retroterra e dalle incombenze del presente, il gruppo non tarda a perdere interesse per una partita di cui conosce già il risultato, e quindi ogni speranza di poter tornare, almeno per qualche ora, ad essere dei ventenni. Mentre sorseggiano uno strano cocktail a base di crema di sedano in quello che era stato il luogo di incontro della loro giovinezza, divenuto nel frattempo un locale alla moda, i quattro amici scoprono però di poter ricostruire i loro vecchi legami su nuove basi, superando i vecchi rancori e accettando il presente. Italia – Germania 4 a 3 si inserisce nel filone dei film sugli ex giovani degli anni Sessanta e Settanta, che in quell’epoca era assorto alla ribalta grazie alla “trilogia della fuga” di Salvatores, ed è considerabile come una sorta di quarto elemento “apocrifo” della stessa, e non solo per la presenza di molti dei volti ricorrenti delle pellicole del regista napoletano (Giuseppe Cederna e Fabrizio Bentivoglio, già protagonisti di Marrakech Express), ma anche perché l’elemento della fuga è presente anche nel film di Barzini. Tanto nei film di Salvatores quanto in Italia-Germania 4-3, poi, la fuga non è fine a sé stessa, ma è anche uno strumento per cercare delle risposte ai dilemmi del presente. In Italia-Germania 4-3, tuttavia, la fuga non si realizza nello spazio, ma nel tempo; nel film non ci sono immagini di luoghi lontani o di borghi medievali fermi nel tempo, bensì un vecchio televisore e le immagini in bianco e nero di quell’emozionante semifinale di Messico 1970 che, a suo tempo, aveva tenuto i protagonisti incollati di fronte al teleschermo.
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