teofrasto
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venerdì 19 agosto 2011
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de palma fa comunque la differenza
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Il film potrebbe essere anche un capolavoro se non si perdesse in alcuni cliché della cinematografia americana, su tutti la predica finale del giudice nero su che cos'è la giustizia (che ovviamente viene ascoltata come una lezione in silenzio da tutti). Il narratore esterno è usato in modo piuttosto fiacco e banale rispetto a quella che è la qualità registica del film. Detto questo, il film ha la piacevolezza delle migliori commedie americane e, anche se perde un'occasione nell'incapacità di riuscire a dare un messaggio un po' più coraggioso (cosa che tralaltro De Palma fa in altri film), i tempi di regia rimangono comunque sensazionali.
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Il film potrebbe essere anche un capolavoro se non si perdesse in alcuni cliché della cinematografia americana, su tutti la predica finale del giudice nero su che cos'è la giustizia (che ovviamente viene ascoltata come una lezione in silenzio da tutti). Il narratore esterno è usato in modo piuttosto fiacco e banale rispetto a quella che è la qualità registica del film. Detto questo, il film ha la piacevolezza delle migliori commedie americane e, anche se perde un'occasione nell'incapacità di riuscire a dare un messaggio un po' più coraggioso (cosa che tralaltro De Palma fa in altri film), i tempi di regia rimangono comunque sensazionali. Non bisogna cercarvi significati troppo profondi se no si resterà delusi, ma il film è comunque da considerare una delle grandi produzioni del regista statunitense.
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fabio57
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venerdì 13 novembre 2015
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de palma è sempre de palma
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Pur non essento tra i migliori del regista,questo film risulta comunque piacevole.La tecnica con cui adopera la macchina da presa,De palma è molto sofisticata,cosa che del resto non ci sorprende,visti i precedenti,la trama abbastanza intrigante,l'arringa finale di Freeman di grande effetto e suggestione.La morale è che siamo circondati da cialtroni,affaristi, ciarlatani e arrivisti e la giustizia il più delle volte non riesce a fare giustizia.
Da vedere per chi non l'ha fatto nancora
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rescart
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sabato 9 gennaio 2016
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be decent!
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E'questo l'appello ripetuto all'interno del suo lungo discorso di risposta che il giudice (Morgan Freeman) incaricato di decidere sul caso del giovane broker accusato di omissione di soccorso del giovane afro americano investito non si sa da chi su una strada del Bronx, fa al pubblico che inveisce contro di lui a seguito dell'assoluzione emessa a favore dell'imputato. Si sarà ispirato a questo film Vasco Rossi per la frase del testo della sua canzone “Gli spari sopra”: “la vostra dignità quando l'avete persa”? Tratto dall'omonimo bestseller di Cox, il film di De Palma incentra la sua chiave di lettura del romanzo su questo punto. Come quando Fawley, l'ambizioso giornalista responsabile di aver sollevato il caso e riaperto il processo contro l'agente di borsa, prima di dare fuoco alle polveri mediatiche si informa presso l'insegnante del ragazzo in coma su quale tipo di studente questi fosse.
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E'questo l'appello ripetuto all'interno del suo lungo discorso di risposta che il giudice (Morgan Freeman) incaricato di decidere sul caso del giovane broker accusato di omissione di soccorso del giovane afro americano investito non si sa da chi su una strada del Bronx, fa al pubblico che inveisce contro di lui a seguito dell'assoluzione emessa a favore dell'imputato. Si sarà ispirato a questo film Vasco Rossi per la frase del testo della sua canzone “Gli spari sopra”: “la vostra dignità quando l'avete persa”? Tratto dall'omonimo bestseller di Cox, il film di De Palma incentra la sua chiave di lettura del romanzo su questo punto. Come quando Fawley, l'ambizioso giornalista responsabile di aver sollevato il caso e riaperto il processo contro l'agente di borsa, prima di dare fuoco alle polveri mediatiche si informa presso l'insegnante del ragazzo in coma su quale tipo di studente questi fosse. La risposta che ne ottiene è strabiliante: intento a pulire la sua Ferrari rossa, l'insegnante ricorda al giornalista che l'alunno in questione apparteneva a quella parte dei sessantacinque studenti a cui doveva badare che non gli pisciava letteralemente addosso. Evidentemente in questo caso il comportamento dignitoso del ragazzo non sarebbe stato comunque sufficiente a fargli ottenere giustizia post mortem. Non se questo avrebbe richiesto di condannare un altro innocente. O meglio un uomo che tradiva la moglie e si lasciava portare dove la sua amante voleva. Ma anche dove la conuetudine sociale lo portava, come quando, il giorno prima del suo arresto, pur essendone a conoscenza si recò imperturbabile alla prima dell'opea lirica per poi scaricare la sua frustrazione contro i malcapitati ospiti. A qualcosa per un volta sono serviti tutti i soldi spesi in armi e fucili custoditi nell'armadio che ogni buon americano può usare liberamente quando è a casa sua. Un profetico presagio delle odierne sparatorie metropolitane e dei morti afroamericani per mano della polizia. Tanto poi per scampare dalla “ingiusta” condanna basta dire un'innocente bugia. E così la dea bendata può per l'ennesima volta sparare sul mucchio come fa il giudice del film.
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paolp78
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domenica 15 luglio 2018
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volutamente sopra le righe
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Brian De Palma è certamente uno dei migliori registi americani della sua generazione e personalmente l'ho sempre molto apprezzato.
Quest'opera non è certo la sua migliore ("Gli Intoccabili" e "Scarface" sono a mio giudizio molto superiori), inoltre la commedia non è un genere cinematografico con cui De Palma si è cimentato spesso, tuttavia il film è certamente molto ben riuscito.
La storia, che di per sè sarebbe drammatica, viene messa in scena in modo paradossale e caricaturale, trasformadosi così in una commedia molto gustosa.
Le implicazioni socio-razziali ed etiche della pellicola, benchè alleggerite dallo stile della narrazione, riescono comunque ad emergere in modo ben chiaro e distinto, lasciando il segno.
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Brian De Palma è certamente uno dei migliori registi americani della sua generazione e personalmente l'ho sempre molto apprezzato.
Quest'opera non è certo la sua migliore ("Gli Intoccabili" e "Scarface" sono a mio giudizio molto superiori), inoltre la commedia non è un genere cinematografico con cui De Palma si è cimentato spesso, tuttavia il film è certamente molto ben riuscito.
La storia, che di per sè sarebbe drammatica, viene messa in scena in modo paradossale e caricaturale, trasformadosi così in una commedia molto gustosa.
Le implicazioni socio-razziali ed etiche della pellicola, benchè alleggerite dallo stile della narrazione, riescono comunque ad emergere in modo ben chiaro e distinto, lasciando il segno.
La regia di De Palma è ottima ed assolutamente all'altezza del compito non facile.
Il cast di attori è di assoluta eccezione. Tutti mi sono sembrati in parte ed in gran forma, dai protagonisti agli attori impiegati nei ruoli di contorno.
Circa il cast, segnalo una curiosità: sia nei titoli di testa che in quelli di coda non viene menzionato F. Murray Abraham, il grande attore premio oscar per la sua interpretazione di Antonio Salieri nel capolavoro di Milos Forman "Amadeus". Murray Abraham, che aveva già recitato per De Palma in "Scarface", qui interpreta il ruolo tutt'altro che marginale del Procuratore Distrettuale di New York, è autore di un divertentissimo monologo ed è presente in varie scene: insomma, si tratta davvero di una svista non da poco!
Ottimi costumi e scenografie.
Il film scorre piacevolmente per tutta la sua durata.
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