Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore
Un fiume d'uomini, operai che hanno appena vinto un interminabile sciopero, passa il cancello della fabbrica e si allunga verso il fondo dello schermo. Dopo quasi due ore di tetraggini alla Fassbinder, la luce sembra averla vinta sul buio. La periferia sporca e disperata di Brooklyn ha perso il suo pesante odore di strade luride, amori comprati per pochi dollari, siringhe che promettono felicità in qualche cesso, bar puzzolenti di sudori e sbronze, sangue mischiato al fango e al sesso, stupri insistiti. [...]
di Roberto Escobar, articolo completo (4921 caratteri spazi inclusi) su Il Sole-24 Ore