Lietta Tornabuoni
La Stampa
Orrore e avventura, violenza e coraggio: il film australiano mescola con ingenuità ed efficacia il terrore del sequestro di persona, il pericolo sul mare, il rischio sempre ambiguo e torbido d’una donna bellissima prigioniera d’un bellissimo uomo, l’impresa ardimentosa di tornare liberi grazie all’ingegnosità e alla tenacia.
Marito e moglie, coppia infelice distrutta dalla morte del figlio bambino, provano a ritrovare equilibrio e affetto in una crociera solitaria; avvistano un’altra imbarcazione immobile e sfasciata, ne raccolgono l’unico giovane scampato, che folle di terrore balbetta qualcosa sulla morte per avvelenamento di tutti i suoi compagni di viaggio; il marito diffidente va a bordo a vedere; in sua assenza l’altro gli porta via la barca e la moglie bella, allontanandosi velocemente. [...]
di Lietta Tornabuoni, articolo completo (1949 caratteri spazi inclusi) su La Stampa
twitter
diventa fan
