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Nightmare 5 - Il mito |
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Un film di Stephen Hopkins.
Con Robert Englund, Lisa Wilcox, Kelly Jo Minter, Danny Hassel, Burr De Benning.
continua»
Titolo originale A Nightmare on Elm Street: The Dream Child.
Horror,
durata 88 min.
- USA 1989.
- VM 14 -
MYMONETRO
Nightmare 5 - Il mito  
valutazione media:
2,28
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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ancora sempre freddy che ''insinuadi eugenFeedback: 35495 | altri commenti e recensioni di eugen |
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| sabato 12 novembre 2022 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Riprendendo quanto dicevo-scrivevo 4 anni e qualcosa fa, "A Nightmare on Elm Street 5. The Dream Child", del 1989, prima del film di due anni dopo che segna la morte di Freddy, ritengo che in questo film ci sia un''insistenza particolare sul tema della maternita'', dunque dlela nascita, che pero''si accomapgna sempre, in questi film, al rischio della "generazione di mostri", dove forse non sarebbe neppure inopportuno citare la famosa frase(titolo di una sua opera) di Francisco Goya"El sueno de la razon produce monstruos", dove la presenza del male si produce/riproduce, appunto, generando l''0rrore, quell''orrore che e''continamente in attesa di "tornare in atto", di attuarsi, cioe''. Cio''e'' da un lato legato alle esigenze commerciali dei producers di generare profitto, vendendo i loro films, soprattutto quelli di"lunga tradizione"(un tempo i sequels, se vogliamo, si producevano a distanza di pochi anni uno dallla0tlro, ora(intendneod , certo, gli "EIghties", oramai in esaurimento-roba di piu''di 3o anni fa..., ora invece, il tutto si prolunga per decenni, quasi facendo risorgere miti e mostri quasi fossero arabi fenice... Englund/Freddie partout, certo, sempre pronto a risorgere, a riproporsi in chiave spaventosamente nuova, ma anche decisamente, la risorgenza di energie nuove per contrastarlo, per ostacolarlo in ogni mod, tendendogli nuove trappole, che pero''si rivelano fatue, fallaci, proprio perche''poi rispunt asmepre fuori, dove le ragioni del profitto si fondono(o almeno intersecano, fondendosi poi , con le stesse)con quelle della paura, del timore, dove la societa''USA, "ipermoderna"rimane ancorata a paure ancestrali, ataviche, in qualche modo, "insuperabili", dove i concetti kierkegaardiani di"angoscia"e di"Malattia mortale"sono ancora ben presenti, al di la''del fatto che le opere del pensatore-scrittore danese siano ormai "out"ANCHE NEL PANORAMA INTELLETTUALE AMERICNAO O MEGLIO DEGLI sTATES.Un film"di passaggio"? Certamente, ma in qualche modo decisamente emblematico di una situazione, di una condizione, che e''quella statunintese, ma poi non troppo dissimile daq quanto avviene(e''avvenuto in ogni poarte del mondo, cosa dimostrata anche dal successo finanziario del film stesso, pur tenendo conto del fatto che, "fisiologicamente"i"seguiti"di un film tendono ad"ammortizzarsi", producendo comunque un successo minore di quelli dei primi film di questa"non serie", che pero'', appunto, ha prodotto comunque dei"seguiti", delle opere(o prodotti, dove questo film oscilla tra i due livelli)che si ispirano al persoanggio emblematico, El Gato
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