Pellicola drammatica che appartiene al sottogenere processuale e che si caratterizza perché ha ad oggetto la delicata questione dei crimini di guerra compiuti durante il secondo conflitto mondiale.
Il bravissimo Costa-Gavras affronta la tematica entro una sceneggiatura riuscitissima, permettendo così al film di distinguersi dai tanti altri che hanno affrontato l'argomento.
L'evocazione dei crimini di guerra fatta dai testimoni durante il processo, viene messa in scena con una straordinaria potenza narrativa, che emoziona profondamente e colpisce lo spettatore. Queste sono certamente le sequenze migliori di una pellicola che comunque è decisamente ben fatta in tutte le sue parti.
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Pellicola drammatica che appartiene al sottogenere processuale e che si caratterizza perché ha ad oggetto la delicata questione dei crimini di guerra compiuti durante il secondo conflitto mondiale.
Il bravissimo Costa-Gavras affronta la tematica entro una sceneggiatura riuscitissima, permettendo così al film di distinguersi dai tanti altri che hanno affrontato l'argomento.
L'evocazione dei crimini di guerra fatta dai testimoni durante il processo, viene messa in scena con una straordinaria potenza narrativa, che emoziona profondamente e colpisce lo spettatore. Queste sono certamente le sequenze migliori di una pellicola che comunque è decisamente ben fatta in tutte le sue parti.
Il finale è anch'esso uno dei punti di forza, in quanto contiene il colpo di scena, in questo caso abbastanza telefonato in realtà, che non deve mai mancare nei film processuali.
Molto ben rese le relazioni familiari ed in special modo il rapporto tra padre e figlia, con tutte le evoluzioni che subisce in conseguenza del susseguirsi dei vari accadimenti.
La pellicola introduce tematiche complesse, meritevoli di intensa riflessione.
Ottima sotto ogni aspetto la regia di Costa-Gavras, non nuovo a questo genere di pellicole impegnate e capace di renderle nello schermo in modo mai banale e molto interessante.
Tra gli interpreti si distinguono Jessica Lange ed Armin Mueller-Stahl, i due più presenti in scena, nonché entrambi credibilissimi nei ruoli loro assegnati. Particolarmente intensa l'interpretazione della Lange bravissima nell'assolvere al non facile compito di restituire il travaglio interiore del suo personaggio.
Le fasi processuali vengono rese correttamente, in modo molto convincente ed al contempo senza eccessive spettacolarizzazioni in cui si corre sempre il rischio di incorrere.
Musiche perfette.
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