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Questo critico non ha capito un tubo e dovrebbe pure cambiar mestiere. Perchè non si dedica ad es. alla critica dell' " Isola dei famosi" ? O di " Beautiful" ?
In effetti, costui non ha per nulla colto la grandezza poetica-estetica del film, che è invero un capolavoro, anche se nichilista. In ogni caso, anche il nichilismo è un' interpretazione legittima dell'universo. Siamo di fronte oggi ad un Lars Von Trier, già convertitosi al luteranesimo e di cui ha effettivamente ereditato la visone pessimistica della vita dell'uomo sulla terra, che può essere solo peccatore. Ma Lars ora non crede più nemmeno lui ad una possibile redenzione nell'aldilà: la vita umana è confinata solo su questo pianeta e su questo finirà inesorabilmente.
La scena finale è un apocalisse cosmica di mai vista bellezza ed intensità: i tre poveri umani che hanno costruito un' improbabile capanna protettiva fatta di frasche, simbolggiano efficacemente la fragilità e la vacuità della nostra esistenza. Prima o poi saremo spazzati via da un disastro cosmico: su questo non ci piove (!) e Lars ha visto giusto, anche se lo definiscono pessimista-nichilista. Siamo solo noi che continuiamo a sopravalutarci, esigendo per noi addirittura una.... vita eterna (ma va là ! )
Marco Brenni, Lugano
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