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Ricky è un giovane che ha vissuto per molti anni in una casa di cura. Dichiarato sano di mente, viene fatto uscire per consentirgli di costruirsi una vita normale. Su un set rincontra una ragazza conosciuta anni prima, ora diventata attrice. Se ne innamora e la rapisce per avere il tempo di conquistarla.
Il film con cui Almodóvar abbassa i toni ed aumentando il tasso di romanticismo. Non rinuncia comunque alle sue solite tematiche: la storia d'amore coinvolge due anime perdute. Banderas è un personaggio instabile, orfano di entrambi i genitori, che cerca disperatamente una figura femminile per costruirsi una vita "normale"; Victoria Abril (che interpreta Marina Osorio) è un'attrice, ex una pornostar e tossicodipendente. Il rapporto tra i due crescerà sempre di più; si renderanno conto infatti di essere due emarginati e di potersi costruire un futuro insieme.
La prigionia dei due protagonisti è paragonata alla follia del mondo esterno, abitato da personaggi nevrotici e grotteschi. Primo tra tutti il regista in carrozzella Máximo Espejo (interpretato da Francisco Rabal) , che a causa della sua impotenza utilizza il mezzo cinematografico come compensazione. Gira infatti porno-horror, con particolare attenzione per le attrici. inoltre lo vediamo mentre guarda un porno con un David di Donatello alle spalle (forse allude al premio vinto da Almodovar col film precedente).
Un film perfettamente costruito, ma non uno dei migliori film del regista spagnolo.
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